Il post festante del sindaco
30 Maggio 2014

Non c’è storia. Il Pd di Matteo Renzi (e del sindaco Eugenio Comincini) in città è di un altro pianeta. Con un’abbuffata del 47,35 per cento dei consensi alle elezioni europee i democratici locali fanno il record di voti assoluti per un partito locale (7.767), staccando la concorrenza. Per trovare i secondi, in questo caso il Movimento 5 Stelle (15,73%), bisogna scendere di ben 32 punti percentuali, addirittura 34 per arrivare a scovare Forza Italia (13,40%). Numeri bulgari che raccontano anche di un’affezione particolare dei cernuschesi al governo cittadino, anche se è difficile fare raffronti tra le urne europee (o le politiche in generale) e le amministrative, dove scendono in campo la conoscenza diretta delle persone e le liste civiche. Comunque  per Comincini & co. c’è di che festeggiare. E in via Fatebenefratelli, sede del circolo cittadino del Pd, domenica notte una bottiglia di spumante è stata stappata. Poi sorrisi e pacche sulle spalle. Un risultato dignitoso in chiave governativa locale lo ha raccolto anche la lista L’Altra Europa con Tsipras (5,11%), sponsorizzata in città da Sinistra per Cernusco e da alcuni esponenti di Vivere Cernusco. Il grecale qui ha soffiato più forte che altrove e gli 838 voti sarebbero serviti, in un’eventuale coalizione col Pd, per scollinare la soglia del 50 per cento. Ma anche a Cernusco bisogna tenere conto del dato dell’astensionismo. L’affluenza del 65,81 per cento, se confrontata con quella a livello nazionale (58%) è buona, ma lontana dalla quota raggiunta alle politiche di un anno fa (82,40%). Deludono rispetto ai pronostici anche sulle sponde del naviglio i grillini, che pur rimanendo il secondo partito cittadino, perdono cinque punti rispetto al dato nazionale e due in confronto alle politiche 2013. Lontani dal Pd ma stabili i numeri del centrodestra: Forza Italia (13,40%) e il Nuovo Centrodestra-Udc (4,27%) si dividono i voti del Pdl che 15 mesi fa raccolse il 18 per cento delle preferenze sulla scheda della Camera, mentre la Lega passa dall’8,93% al 9,08%. Segno, forse, che in città è stato l’elettorato grillino deluso a ingrossare i numeri del Pd e dell’astensionismo. Infine non vanno oltre il 2,76 per cento gli ex An di Fratelli d’Italia che, comunque, aumentano i loro voti. Restano le briciole agli altri partiti in corsa.