Il presidio di martedì al Pirellone

E nelle prossime ore sono attese le proposte della commissione dei sindaci

05 Dicembre 2014

Non arrivano buone notizie per il punto nascite dell’Uboldo dal consiglio regionale. Nemmeno il presidio del comitato Salviamo la maternità che ha portato martedì all’ora di pranzo all’ombra del Pirellone una cinquantina di persone con fiocchi rosa e azzurri e 6.308 firme raccolte contro la decisione di trasferire il reparto maternità dal primo gennaio all’ospedale di Melzo, ha fatto ingranare la retromarcia alla giunta Maroni. E a sentire le dichiarazioni in aula dell’assessore alla Salute, Mario Mantovani, e dei rappresentanti di Lega, Fi e Ncd, nulla potrà fare nemmeno la “consulenza” della commissione dei sindaci del territorio (perlomeno in tema punto nascite) che giungerà a ore e che metterà sul tavolo una proposta di riorganizzazione globale dei cinque presidi della Martesana. Mantovani, rispondendo alla mozione di Maria Teresa Baldini (Gruppo misto), che chiedeva lo stop della delibera, ha detto che la decisione di trasferire il reparto a Melzo (non le prestazioni ambulatoriali) si basa non solo sul minimo numero di parti necessario per garantire sicurezza e qualità del servizio alle gestanti (500 oggi, 1.000 in futuro), ma sulla localizzazione più centrale di Melzo rispetto a Cernusco nel territorio e sul futuro sviluppo possibile del Santa Maria delle Stelle, oggetto di investimenti dell’Ao di Melegnano, grazie alla Brebemi e alla Tem. La mozione Baldini (respinta) ha trovato il sostegno del M5S (non hanno votato Pd e Patto Civico che ne chiedevano il ritiro in attesa della proposta dei sindaci) che durante la discussione ha ribadito come questa decisione andrà a vantaggio oggi e domani del San Raffaele. La sensazione comune, infatti, è che Melzo non riuscirà mai (nemmeno dopo la fusione con Cernusco) a raggiungere la soglia dei 1.000 parti all’anno perché le future mamme della zona migreranno nelle sale parto dell’ex Hsr. Stesso discorso fatto dall’Usb dell’Ao che tra le righe del volantino diffuso all’esterno del Pirellone parla «di una decisione che favorirà la sanità privata». Ma la polemica esplode in città per la scelta del Pd di non partecipare al voto. «Le mal argomentate decisioni politiche sono incomprensibili e inaccettabili» spiega Mauro Aimi, portavoce dei Cinque Stelle locali, «e dimostrano che c’è chi si comporta in un modo per le strade e in un altro nelle stanze del potere». La replica dei democratici: «Il Pd non ha votato perché ha ritenuto che fosse necessario attendere la valutazione dei sindaci del territorio. La mozione era inappropriata nei tempi».