16 Febbraio 2018

Nessuno lo festeggia, ma poi le vetrine sono piene di cuori e petali rossi. Il romanticismo è morto, ma poi le torte a forma di cuore nelle pasticcerie vanno a ruba. Il San Valentino appena trascorso ha riaperto il consueto dibattito. Questa festa piace o no?  Ognuno può pensarla come meglio crede, resta invece un dato di fatto che Cernusco sia senza dubbio una città romantica, dove i luoghi in cui condurre la propria dolce metà per dichiarare il proprio amore si sprecano. Ma non solo: se per romanticismo intendiamo quello poetico e letterario, sono altrettanto numerosi i luoghi in cui abbandonarsi e farsi avvolgere dalla natura. Per passeggiare teneramente mano nella mano, insostituibili sono i giardini alla francesce. Certo, forse il momento migliore non è quello invernale bensì la primavera, quando i prati sono in fiore, ma questo luogo sa essere suggestivo anche con il freddo. Le aiuole, i prati geometrici, le statue che spuntano qua e là, la collinetta con il boschetto e il mulino poco più in giù, dietro a Villa Alari, sono tappe di un percorso suggestivo, specie al tramonto. Per i giovani e giovanissimi, quelli che vivono ancora l’amore alla Federico Moccia, imperdibile anche il ponticello che dai giardini oltrepassa il naviglio, in passato preso d’assalto da coppie che sigillavano il loro amore ancorando un lucchetto all’inferriata. Anche i giardini della biblioteca e di Villa Greppi sono apprezzati dalle giovani coppiette, tra una pausa dallo studio e l’altra. Chi ha qualche anno in più, invece, potrebbe apprezzare maggiormente percorsi più culturali, come quello intorno a Villa Uboldo, nel Parco dei Germani o lungo il naviglio fino al Santuario di Santa Maria, anche questi luoghi particolarmente suggestivi quando illuminati dalla luce del tramonto. Infine, una chicca che forse in pochi conoscono (o che in molti hanno notato senza darle la giusta attenzione): il sasso gigante nel Parco dei Germani, che si raggiunge tenendo la sinistra, anche chiamato Masso Erratico. Sarà anche un sasso, ma pare che in molti gli attribuiscano un fascino particolare. Sarà per le dimensioni (quasi 5 metri di altezza) o forse perché si dice che sia stato trasportato sulla collinetta durante una piena e lì sia rimasto, ma resta un luogo di attrazione, fotografato in tutte le ore del giorno. Questo sì che potrebbe essere il luogo perfetto per un romantico pic-nic.  Ma i cernuschesi sono romantici come la città che li ospita? Stando al modo in cui si sono svegliati mercoledì mattina 14 febbraio, le risposte a questa domanda potrebbero essere due. Qualcuno, infatti, ha tappezzato la piazza del bruco di cuori, post-it romantici e frasi d’amore celebri. Insomma, o una mano anonima ha voluto ricordare l’amore alla città o, semplicemente, ne ha suggellato il romanticismo. Sta di fatto che alla nostra domanda “L’amore per te è...” non sono stati in molti a voler rispondere, anzi. «Io sono single festeggio San Faustino» ha commentato ironica e laconica l’assessore alla Cultura Mariangela Mariani, che poi però ha rivelato il suo lato dolce. «Adoro i parchi attorno alle ville Greppi e Alari» ha commentato quando le abbiamo domandato quale sia il suo luogo del cuore. «I giardini storici, i prati lungo il Naviglio, tutto il percorso che conduce al Santuario lo trovo molto suggestivo». Anche il sindaco Ermanno Zacchetti è d’accordo con il suo assessore e guarda al futuro: «Presto ci sarà un altro luogo romantico: quando Villa Alari sarà pronta, il parco che sarà riconsegnato alla città sarà un vero gioiello,  con i roseti e i giardini ispirati a quelli del Settecento. Sembrerà di passeggiare in un’altra epoca». Alla fine, volete sapere chi è la persona che a sorpresa è stata la più abile a parlarci d’amore? Niente  meno che Don David: «Quando penso all’amore, penso al Signore. Il suo è un amore fedele, totale, esclusivo e fecondo. Penso al modo in cui ci ama e al suo comandamento di amarci reciprocamente. Ecco, se dovessi dare un consiglio ai cernuschesi sarebbe questo: quello di guardare a Gesù e a questo modo di amare. Non esiste esempio migliore».
Eleonora D’Errico