25 Giugno 2020

Davanti alle numerose richieste da parte di genitori preoccupati per il futuro scolastico dei loro figli, l’amministrazione comunale ha deciso di emettere un comunicato per raccontare come è la situazione, al momento, e come si sta muovendo, partendo dal presupposto che l’unico documento ufficiale finora emanato è quello del comitato tecnico scientifico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, datato 28 maggio, che fornisce linee guida in merito all’esame di Stato e abbozza semplici ipotesi sulla ripresa delle lezioni a settembre. Insomma, non esistono certezze, non si sa se le lezioni si dovranno seguire indossando la mascherina o dietro un plexiglas e neppure il numero massimo dei ragazzi in un’aula.

“Nonostante questo” si legge nella nota, “i due istituti comprensivi, in sinergia col Comune di Cernusco, stanno lavorando alacremente per mettere in campo ipotesi diverse e alternative, da concretizzare con piani di attuazione aderenti a ciò che la normativa (e il Covid) permetterà di realizzare”. Il lavoro segue quattro principi guida, che sono i seguenti. Il primo: la comunità scolastica è una sola, quindi tutte le ipotesi sono condivide tra i due dirigenti scolastici e il Comune per offrire pari opportunità formative a tutte le famiglie e a tutti gli alunni; il secondo: ogni decisione terrà conto delle differenze e delle necessità specifiche di ogni età (3-14 anni), inserendole in un contesto di sistema che abbracci aspetti organizzativi, logistici, formativi, sociali; il terzo: la sicurezza è la priorità e per questo motivo il tavolo tecnico scolastico all’interno del Patto educativo di Cernusco, include i Responsabili dei servizi di Protezione e Prevenzione degli attori in causa, figure tecniche che sono in grado di portare le giuste competenze; il quarto: ogni ragionamento deve tenere che il budget a disposizione di scuole e Comune ha risorse limitate e capitoli di spesa vincolati, quindi bisogna verificare la fattibilità economica delle ipotesi messe in campo.