25 Novembre 2022

Tutto esaurito per Massimo Recalcati nell’appuntamento che si è tenuto giovedì scorso, quando l’auditorium Maggioni ha accolto il noto psicanalista e scrittore per la prima presentazione pubblica del suo saggio “La luce delle stelle morte”, pubblicato due giorni prima. L’evento era organizzato dal B612 e dall’assessorato alla Cultura, all’interno di un progetto di collaborazione che ha permesso la rassegna “Come libri aperti”, che vedrà presto intervenire in città anche Francesco Costa.
Massimo Recalcati, psicoanalista tra i più noti in Italia, dirige l’Irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas onlus, centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi, rappresentanti della quale l’hanno introdotta a inizio serata. Celebre per i suoi saggi e per gli articoli pubblicati sul quotidiano Repubblica, insegna psicopatologia del comportamento alimentare presso l’università di Pavia e psicoanalisi e scienze umane all’università di Verona. Cresciuto a Cernusco, nel 2018 è stato insignito con la benemerenza civica del Gelso d’Oro “Per l’eccellenza riconosciuta a livello internazionale nel campo della psicoanalisi e nella lettura della società di oggi, che non dimentica le sue radici e il vissuto nella nostra città”.
A fare gli onori di casa sono stati il sindaco Ermanno Zacchetti e Guido Cavalletti di B612, mentre a moderare l’incontro ci ha pensato Giovanni Cervellera. La serata si è concentrata sulla presentazione del saggio che tratta i temi del lutto e della nostalgia, certo impegnativi ma che sono stati magistralmente affrontati da Recalcati, che è riuscito a incollare a sé per più di un’ora gli occhi e le orecchie di oltre 250 persone sedute tra il pubblico. «C’è una nostalgia sana?» si è domandato in principio, spiegando le ragioni del titolo: «La luminosità delle stelle proviene da corpi morti, milioni di anni prima. In pratica noi vediamo la luce che proviene da un tempo memorabile e la contempliamo senza associarla alla morte. Ed è proprio questo l’approccio che dobbiamo avere verso qualsiasi forma di lutto: la consapevolezza che noi siamo l’insieme di quello che resta di ciò che abbiamo perso, e questo non deve essere una pena, bensì una risorsa».
Recalcati si è soffermato, grazie alle domande di Cervellera, su aspetti importanti del saggio, che approfondisce il rapporto della vita umana con l’esperienza traumatica della perdita. Cosa accade dentro di noi quando perdiamo chi abbiamo profondamente amato? Quale vuoto si spalanca? Quale lavoro ci attende per ritornare a vivere? E cosa avviene quando questo lavoro risulta impossibile e ci sentiamo persi insieme a chi abbiamo perduto?
Lo psicoterapeuta ha analizzato le diverse forme umane di reazione davanti a una scomparsa, specificando quale sia quella sana: quella della gratitudine, della luce che arriva dal passato, delle cose che non si dimenticano e che restano.
Alla fine del dibattito, numerosi partecipanti si sono messi in fila per avere una dedica sulla loro copia del libro.
Il prossimo appuntamento dunque sarà per giovedì 1 dicembre, sempre all’auditorium Maggioni, sempre alle 21, questa volta con Francesco Costa, giornalista, saggista e blogger, che presenterà il suo “California”: anche per questo evento, proprio come con Recalcati, i posti sono andati tutti esauriti nel giro di pochi giorni.