Giuliano Mossini, a destra, mentre raccoglie le firme

La coalizione di Comincini, intanto, raccoglie 3.400 euro con la campagna “5 euro sulla fiducia”. E domani via Skype Grillo spingerà i suoi radunati in biblioteca

13 Aprile 2012

Se la lancetta dei minuti fosse stata spostata una tacchetta più avanti adesso staremmo parlando di un’incredibile esclusione del Pdl dalla tornata elettorale di maggio. Esattamente come successe a Roma alle scorse elezioni regionali del Lazio, quando in un primo momento la lista di Renata Polverini venne dichiarata fuori perché le firme furono presentate in ritardo. Gli uomini locali del Cav, invece, sono riusciti a protocollare in zona Cesarini (il termine era martedì scorso a mezzogiorno) l’elenco con i 16 nomi dei candidati al consiglio comunale corredato dalle oltre 175 firme raccolte tra i cittadini necessarie per legge. Ma il retroscena della consegna da brivido racconta ancora una volta di una frattura netta all’interno del gruppo. Tra l’ala dei frigeriani e del coordinatore Dino Lovato, e quella dei dimissionari ex An che hanno remato (e remano) contro la candidatura di Claudio Keller, ora c’è un arrabbiato in più. È l’esponente moderato Giuliano Mossini. Il Cav locale, noto imprenditore nel settore immobiliare e referente politico di Domenico Zambetti, ha deciso di rigettarsi nella mischia dopo essere stato candidato sindaco per la Dc nel 2007. Una discesa in campo tra le fila del Pdl, con tanto di un’ottantina di firme raccolte, che ha scatenato la preoccupazione di Lovato e della famiglia Frigerio (i posti in aula per i berlusconiani in caso di sconfitta sarebbero solo tre e uno sarà occupato da Keller) che hanno cercato di escluderlo dai 16 prescelti in tutti i modi. Alle 9.30 Lovato si presenta a Villa Greppi per la consegna di lista e firme. Il nome di Mossini nell’elenco non c’è. Nonostante le rassicurazioni del giorno precedente. Ma l’imprenditore è fisicamente presente in municipio e smaschera il tentato golpe. A palazzo c’è anche il pessanese Alberto Villa, membro del direttivo provinciale inviato per sovrintendere alle operazioni essendo noti alla segreteria milanese di Sisler i dissidi locali, che decide di rifare tutto da capo anche per evitare possibili ricorsi visto che i cittadini sottoscrittori della lista hanno firmato quando il nome di Mossini era ancora tra i candidati. È una corsa contro il tempo. In poco più di due ore, l’imprenditore aiutato dagli esponenti di Cl Oriani e De Luigi e dal capogruppo Giorgio Monti, riescono a raccogliere 215 firme e a fermare il cronometro a Villa Greppi prima di un’incredibile esclusione. Il tentativo di far fuori Mossini, dunque, salta. Ma è evidente anche guardando la lista dei sedici in calce al preventivo economico delle spese elettorali del partito: una riga tirata su Ignazio Cannizzaro e il nome dell’imprenditore scritto all’ultimo posto da una mano diversa rispetto agli altri quindici. La spaccatura nel Pdl è palese. Insanabile. Si aspetta solo il giorno dopo le elezioni per l’arrivo del commissario e una rifondazione del gruppo sia in caso di sconfitta che di vittoria. 

Qualche nuvola sta oscurando anche la tranquilla corsa della coalizione di centrosinistra. Nessun dissidio interno, ma aspri botta e risposta con gli avversari che cavalcano la protesta delle trenta famiglie di bambini per ora rimasti esclusi dalla materna, e la scelta del comitato di Comicini di spedire nelle case dei cernuschesi bollettini con la richiesta di un contributo per la campagna elettorale. A giudicare dalla risposta dei cittadini, però, l’iniziativa “5 euro sulla fiducia” in stile Obama non è piaciuta solo ai contendenti del sindaco uscente. Grazie al porta a porta, infatti, la coalizione di centrosinistra in quattro giorni ha raccolto 3.400 euro frutto di sessanta sottoscrizioni (la cifra da donare è libera), una perfino arrivata dal Maryland. «Crediamo in una politica libera e partecipata e in una gestione trasparente, onesta e rendicontabile delle risorse necessarie per sostenere i costi di una cosa pubblica che deve tornare a essere proprietà dei cittadini e non di una casta maneggiona» spiegano dal Comitato. «Dopo il caso Lusi, le notizie che giungono da via Bellerio e le proposte di riformare al più presto la legge sui rimborsi elettorali, abbiamo pensato e attuato questa iniziativa che ha il sapore di un nuovo modo di fare politica e di finanziarla: non più sulla base di favori, conoscenze e convenienze, ma attraverso la fiducia degli elettori. E sul nostro sito è pubblicato il bilancio delle entrate e delle uscite». Un prezioso aiuto dalle nuove tecnologie arriva anche alla sezione locale del Movimento 5 Stelle che questa sera alle 21 in biblioteca presenterà la sua idea di città e avrà Beppe Grillo in collegamento via Skype. 

Alessandro Ferrari