10 Novembre 2017

Una “nuova maggioranza” . Così Rita Zecchini e Monica Tamburrini definiscono, con un’evidente vena polemica, la nuova situazione politica all’indomani dell’ultimo consiglio comunale. Due le motivazioni, a detta dei rappresentanti del gruppo civico La Città in Comune-Sinistra per Cernusco: l’elezione alla vicepresidenza del consiglio di Daniele Cassamagnaghi (Forza Italia), con i voti di Pd e di Vivere Cernusco, oltre che di Gianluigi Frigerio, e l’uscita dall’aula di un pezzo di opposizione (Movimento 5 Stelle e Cernusco Civica) al momento del voto sulle linee programmatiche di mandato del sindaco Ermanno Zacchetti. «Sul primo episodio c’è poco da dire: un ruolo che per prassi spetta all’opposizione è stato occupato senza passare da qualsiasi discussione tra noi esponenti della minoranza» si legge nel comunicato della lista civica. «Il secondo fatto merita invece una riflessione, dal momento che l’articolo 7 fissa dei criteri per determinare la minoranza: il voto contrario alle linee programmatiche e il non voto favorevole al Bilancio preventivo». Insomma, secondo Zecchini e Tamburrini, non ci sarebbero i presupposti legali per qualificare alcuni consiglieri comunali come “minoranza” e questo avrebbe aperto un nuovo scenario politico. «Con il voto sulle linee programmatiche non si è creata nessuna nuova maggioranza» il commento, in risposta, del presidente del consiglio comunale Pietro Melzi. «Piuttosto che polemizzare sul comportamento dei vari gruppi credo sia necessario aprire una riflessione su una modifica dello statuto». Nello stesso comunicato, per questione di coerenza, il gruppo politico ha spiegato le motivazioni del proprio voto contrario alle linee del mandato, che sarebbe vago e lacunoso soprattutto per quanto riguarda ambiente e scelte urbanistiche. Naturalmente l’ampliamento del Carosello (motivo per cui si è sciolta la precedente alleanza con Pd e Vivere) nel mirino delle due esponenti di sinistra.
Francesca Lavezzari