14 Aprile 2017

È stato inaugurato lo scorso sabato mattina, in via Buonarroti, il nuovo Cdi, acronimo di Centro diurno integrato. Un importante servizio atteso dai cittadini, in particolare dagli anziani parzialmente autosufficienti cui è rivolto. Il centro, infatti, si pone come obiettivo quello di ritardare il più a lungo possibile il loro ricovero nelle strutture residenziali, permettendo loro di rimanere a casa con i propri cari. Presenti per l’occasione, oltre al sindaco Eugenio Comincini, l’assessore all’Ambiente Ermanno Zacchetti e la collega ai Servizi Sociali Silvia Ghezzi. Quest’ultima è la principale promotrice del progetto che esaurisce il Contratto di quartiere riguardante l’ex edificio del centro sociale, dove appunto il Cdi ha trovato sede, accanto agli spazi già riservati alle associazioni di volontariato e agli alloggi in affitto a soggetti disagiati. «Avviare e gestire un servizio che mette insieme aspetti sociali e sanitari non è stato certo facile», sono state le parole del primo cittadino. «C’è voluto un grande lavoro di squadra, che ha visto in prima fila i responsabili dei vari settori, tra cui il direttore dell’Ats (agenzia di tutela della salute, ndr) Silvano Casazza, che ci ha aiutati a risolvere tutte le questioni burocratiche con la Regione». Dopo il taglio del nastro, cui hanno preso parte anche l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e il presidente del Consorzio Hcm (Health Care Management) Francesco Bombelli (che si è aggiudicato la gestione del servizio), le numerose persone intervenute sono state guidate all’interno del centro, alla scoperta dei suoi spazi: la sala dell’accoglienza, quella dedicata alla creatività, gli spogliatoi e le zone per la riabilitazione. Importante sottolineare che il Cdi non sarà solo una struttura semiresidenziale per gli over 65 (su 30 posti disponibili, ne rimangono scoperti solo 10), ma anche un luogo aperto a tutti i cernuschesi, dove trovare una pluralità di servizi per la persona e per la famiglia. Sarà infatti possibile accedere a una serie di visite specialistiche con esperti in cardiologia, pneumologia, fisiatria e altri ancora. Senza contare che il centro fungerà anche da punto prelievi e ambulatorio infermieristico. «Siamo molto felici di aver lavorato in questi ultimi mesi per arrivare qui, oggi» il commento di Bombelli. «Devo ringraziare l’amministrazione comunale che ha scelto questo progetto più unico che raro perché si tratta di un percorso di presa in carico che parte dal centro diurno per anziani e si dispiega in mille altri servizi utili all’intera comunità». Nel corso della mattinata è stata inoltre inaugurata la mostra dedicata alla poetessa Alda Merini “Lascio a te queste impronte sulla terra”, un percorso di immagini e poesie, interpretate da quattro studenti del liceo classico Itsos Marie Curie e dal maestro Giovanni Nuti. Quest’ultimo, grande amico dell’artista, ha voluto omaggiarla trasformando in musica alcune delle sue composizioni. «Passeggiavamo lungo il Naviglio, Alda ed io, ed era appena morto Mario Luzi» ha raccontato Nuti, prima di esibirsi. «Mi disse che quando muore un poeta la gente ne parla per due giorni e poi se ne dimentica. Io le dissi che per lei non sarebbe stato così e infatti così è stato. La sua poesia è sempre potente e attuale». Ultima a prendere la parola è stata invece Silvia Ghezzi, che ha salutato i presenti dicendosi soddisfatta della giornata. «Questa è una storia che nasce da lontano. Ero appena arrivata a Cernusco, cinque anni fa, e si parlava già di questo centro» le parole dell’assessore. «È stato faticoso, soprattutto per il fatto che volevamo fosse qualcosa di più rispetto a un classico centro diurno integrato. Mi auguro che i cittadini e le associazioni del territorio ci aiutino a renderlo aperto e funzionale. Non mi resta che augurare buon lavoro a tutti».
Francesca Lavezzari