Il sindaco e il comandante con uno dei manifesti

Cinque manifesti illustrati verranno affissi lungo le piste ciclopedonali. Ciclisti coinvolti in nove sinistri su cento, più dei colleghi motociclisti. Troppo spesso anche a causa dall’imprudenza di chi sta in sella

20 Luglio 2012

La campagna del movimento Salvaiciclisti a Cernusco si guarda allo specchio. Della serie, tuteliamo sì chi va per strada pedalando a due ruote, ma anche da se stesso. Perché i dati in possesso dalla polizia locale parlano chiaro: lo scorso anno sulle strade cittadine ci si è fatti più male in sella a una bici che a una moto. Su cento incidenti nove volte a rimanere a terra è un ciclista, otto volte il ferito è un centauro. Tradotto in numeri, 39 sinistri in bicicletta e 35 in moto (299 in auto). Per questo il municipio e il comando dei ghisa hanno studiato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai ciclisti. Cinque differenti manifesti e messaggi illustrati dalla fumettista Simona Diodovich, realizzati su innovativi supporti magnetici simili a quelli utilizzati in autostrada, verranno affissi sulle più importanti piste ciclopedonali della città. Dieci cartelloni in tutto: due lungo il Naviglio (la pista più affollata e più incidentata) e in via Martesana; uno in viale Assunta, via da Vinci, via Buonarroti, via Cavour, via Dante e via Dalla Chiesa. «Il numero elevato di incidenti in bici è una realtà tutta cernuschese» sottolinea il comandante della polizia locale Silverio Pavesi. «Nelle altre città dell’hinteland il fenomeno è molto ridotto perché la rete di piste non è così vasta». Per questo le iniziative di sensibilizzazione si susseguono. Questa è solo l’ultima di una serie in tema di mobilità alternativa messa in campo anche tramite la campagna nelle scuole “Stradafacendo”, il potenziamento del servizio Piedibus, l’istituzione di pattuglie di ghisa in bici e la lotta al parcheggio selvaggio in viale Assunta. «Chiediamo a cernuschesi di prestare maggiore attenzione quando sono in sella» commenta il sindaco Comincini, «perché sulle piste cittadine, per la maggioranza ciclopedonali, ci sono anche i pedoni. Molti degli incidenti si sono verificati a causa dell’eccessiva velocità».

Alessandro Ferrari