24 Marzo 2017

Ha preso il via martedì scorso “Genitori in Rete”, ciclo di quattro incontri rivolto ai genitori di figli adolescenti, tenuto da Nico Acampora, educatore e responsabile dei Cag della Martesana, insieme a Guido Pozzo Balbi, psicoterapeuta. Argomento della prima serata, che si è svolta presso la Sala Frigerio della Filanda, la classica tensione tra gli adulti e i ragazzi di quella età. «Non si è trattato di una lezioncina che lascia il tempo che trova, ma di un incontro attivo dove oltre ai numerosi esempi sono stati forniti anche strumenti utili e immediatamente applicabili»  il commento soddisfatto di uno degli oltre novanta partecipanti che già prevedeva di tornare per il secondo incontro. Quest’ultimo, infatti, si è tenuto martedì e ha trattato il problema dell’abuso di internet con tutte le conseguenze del caso. Individualismo e bisogno di trasgressione saranno invece le due tematiche al centro delle prossime serate, previste per il 28 marzo e il 4 aprile. Ma l’impegno e l’interesse verso il mondo degli adolescenti non si esaurisce qui. Almeno non per l’educatore cernuschese che, sempre la settimana scorsa, ha coinvolto gli studenti di terza della scuola media di via Don Milani in un progetto di educazione alla memoria che ha visto il Cag Labirinto diventare un campo di sterminio: se gli educatori interpretavano gli ufficiali nazisti, i ragazzi indossavano i panni dei deportati. «Un’intensità pazzesca, 100 studenti e diversi insegnanti per lavorare insieme sull’educazione civica attraverso le emozioni e la storia» le parole di Acampora. «La scuola è buona quando è aperta al territorio e sa mischiare professionalità e saperi. Un ringraziamento speciale va quindi ai docenti che hanno saputo accompagnare i loro ragazzi in questo percorso che prima di tutto vuole stimolare l’intelligenza emotiva».
Francesca Lavezzari