Vivere polemizza con il sindaco e l’Anpi

Come anticipato la scorsa settimana, la questione sollevata dal consigliere comunale della Lega Nord, Paola Malcangio, legata alla drammatizzazione nazista che il Cag ha messo in campo per i ragazzi delle scuole medie in occasione del 25 aprile, a cui ha partecipato anche l’assessore Nico Acampora, è sbarcata in consiglio comunale. L’esponente del carroccio, con una domanda d’attualità, ha chiesto al sindaco Ermanno Zacchetti se fossero pervenute in Comune comunicazioni da parte di partiti e associazioni con toni di attacco o censura nei confronti dell’iniziativa, proprio come era successo a Cologno. Nel Comune limitrofo l’amministrazione leghista, guidata dal cernuschese Angelo Rocchi, aveva patrocinato una rievocazione di un campo dell’esercito tedesco al servizio di Hitler, sollevando un vespaio di polemiche tale da costringere il primo cittadino ad annullare l’evento. A dire di Malcangio in quel caso Anpi e sinistra si erano indignati, mentre per la drammatizzazione del Cag nessuna polemica. Inaspettatamente, però, l’attenzione si è in qualche modo spostata su un’altra domanda, posta da Giordano Marchetti, capogruppo della lista civica di maggioranza Vivere Cernusco, ben differente anche se inerente alla vicenda, ovvero capire se il sindaco non ritenesse insufficiente quanto fatto per tutelare l’assessore Acampora e la giunta a seguito della polemica innescata da Malcangio, e se non ritenesse censurabile il silenzio della sezione locale dell’Anpi. Impossibile non percepire una vena polemica nelle parole di Marchetti. E se la domanda dell’esponente leghista è stata liquidata con un semplice «No», la risposta data a Marchetti è stata molto più articolata. «Nessun bisogno di difendere Acampora» ha commentato Zacchetti «dal momento che il consenso rispetto all’iniziativa organizzata è stato unanime. Sia perché inserita nel Piano di Diritto Allo Studio, ma anche per i numerosi giudizi positivi  espressi da parte della stessa Malcangio e di altri consiglieri, nonché dalla popolazione».
Eleonora D’Errico