07 Ottobre 2021

MILANO - Una ventina di salvadoregni sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, a seguito di un’attività investigativa, denominata Barrio18, svolta nei confronti di appartenenti a un’associazione per delinquere. Gli agenti della Seconda Sezione Criminalità Straniera della Squadra Mobile milanese hanno avviato la loro attività a seguito di un tentato omicidio nei confronti di un giovane salvadoregno, avvenuto a bordo di un autobus di linea il 12 luglio 2020 a Milano, in via Valvassori Peroni. L’agguato era maturato nell’ambito del contrasto tra appartenenti alle pandillas sudamericane presenti sul territorio milanese e, in particolare, allo storico conflitto tra le bande di strada conosciute come Barrio18 e MS13. La vittima, una volta dimessa dall’ospedale, aveva sporto denuncia, confermando di frequentare soggetti appartenenti alla MS13 e che i suoi aggressori erano riconducibili alla gang rivale. Proprio alcuni dei membri della stessa Barrio18 il precedente 9 febbraio 2020 si erano resi protagonisti di un episodio simile: in un parco di Piazza Bottini, zona Lambrate, avevano aggredito un connazionale ritenuto vicino alla MS13 e, per questo, colpito con calci, pugni e bastonate sul corpo, nonché con numerosi fendenti indirizzati al capo e alla schiena utilizzando un coltello da cucina. Le ferite avevano reso necessario un intervento chirurgico d’urgenza. Inoltre, il 13 settembre 2020, nei pressi della stazione ferroviaria di Lambrate, tre appartenenti alla medesima pandilla avevano rapinato della collanina d’oro un connazionale dopo averlo colpito con calci e pugni, utilizzando anche una bottiglia di vetro rotta con la quale avevano causato alla vittima lesioni personali guaribili in 30 giorni. Infine, il 16 novembre 2020, due membri della Barrio18, unitamente a un altro salvadoregno, su un treno regionale diretto a Vigevano, avevano rapinato una guardia giurata, sottrattaendogli l’arma d’ordinanza, una Glock, calibro 9x21.