09 Novembre 2022

LISSONE - Aveva architettato un sofisticato sistema per accreditarsi come acquirente affidabile, con tanto di documenti falsi e asserendo di essere specializzato in velocipedi. In cerca di un buon affare, aveva raggiunto Lissone venendo, secondo lui, attratto dal prezzo oltremodo conveniente di una bicicletta in vendita. E con questa tecnica collaudata truffava ii venditori di biciclette. A finire in manette un 26enne di origini campane, ritenuto dai carabinieri responsabile di almeno tre truffe. Per lui le accuse si sono di resistenza, possesso e fabbricazione di documenti falsificati e tentata truffa.
Nella circostanza che l’ha portato in manette, i militari, nel corso di un servizio di prevenzione e contatti con pubblici esercenti, hanno notato all’interno di un negozio di biciclette di Lissone, una persona intenta a effettuare un acquisto. L’uomo intuite le intenzioni delle forze dell’ordine di approfondire la sua presenza, ha assunto un atteggiamento sospetto e, per evitare di essere controllato, ha tentato di scappare, ma è stato raggiunto e bloccato. Il 26enne, stava concludendo l’acquisto di una due ruote dal valore di 5mila euro, mediante la stipula di un contratto di finanziamento, fornendo il documento d’identità.
Gli accertamenti hanno fatto emergere che la carta d’identità era contraffatta e intestata a un ragazzo residente nella provincia di Milano, ma verosimilmente inesistente. Attraverso un lavoro certosino dei militari, operato in stretta sinergia con quelli competenti territorialmente in Lombardia, è emerso che il il giovane, utilizzando la stessa strategia, qualche giorno prima aveva commesso l’identica frode ai danni di altri due punti vendita di Milano e Piacenza, portandosi via due biciclette del valore di circa 10mila euro.