21 Giugno 2023

MILANO - Manette ai polsi di cinque italiani coinvolti in due rapine a mano armata ai danni di altrettanti istituti di credito, tra giugno e dicembre 2020, che hanno fruttato un bottino di circa 130mila euro. Il primo colpo risale al 15 giugno 2020, quando due uomini a volto coperto, dopo aver atteso l’arrivo del primo dipendente della banca lo hanno agganciato e minacciato armi alla mano per garantirsi l’accesso. Una volta dentro, i rapinatori, mentre aspettavano che arrivasse il direttore per sbloccare il bancomat e il caveau, hanno sequestrato clienti e dipendenti. Un colpo da 90mila euro. Lo stesso copione si è riscontrato l’11 dicembre 2020, ma questa volta la rapina è stata di  40mila euro.
Le indagini avviate dalla Squadra Mobile hanno permesso subito di ricostruire l’esatta e più ampia composizione della banda: due persone erano dedite all’assalto armato, una fungeva da palo, un’altra operava da autista e un’ultima si occupava della logistica con il compito di intercettare le comunicazioni radio delle forze dell’ordine. Individuati tutti i componenti grazie a una minuziosa analisi del traffico delle celle telefoniche, gli agenti della Squadra Mobile hanno cominciato a pedinare gli indagati scoprendo fin da subito che il lauto bottino non pareva averli soddisfatti, dato che stavano progettando un nuovo colpo. Raccolto un sufficiente quadro probatorio, tutti gli indagati sono stati destinatari di perquisizioni domiciliari grazie alle quali si è avuta la conferma della loro attività criminale. Nei giorni scorsi il gruppo è stato bloccato dalla Squadra Mobile in quello che sembrava essere un nuovo sopralluogo.