BESANA BRIANZA - Si trovava in una comunità minorile a Renate per maltrattamenti, estorsione, rapina commessi nei confronti contro i propri familiari conviventi, ma anche questa pena decisamente più soft non le è stata d’aiuto per cambiare strada e così ora si trova in un carcere minorile per aver finto di essere stata violentata da un educatore. Protagonista in negativo di questa triste vicenda una 16enne di Besana Brianza che a luglio le era stata comminata la pena alternativa del soggiorno una comunità per minorenni. La giovane, infatti, era accusata di aver maltrattato per oltre un anno la madre e la sorella di 9 anni con sistematiche ingiurie, offese e angherie e aggressioni fisiche, nonché l’estorsione di denaro costante. Una volta accompagnata nella comunità si è resa ancora una volta protagonista di svariate condotte negative tra le quali il furto di un telefono cellulare. Ed è anche emerso che l’indagata stesse pianificando di simulare di aver subito una violenza o un approccio sessuale da parte degli educatori della comunità e, a tale scopo, aveva chiesto a un’altra ospite di reperirle il liquido seminale del proprio ragazzo. Alla luce di tutto questo, su proposta del pubblico ministero il Gip del Tribunale per i minorenni di Milano ha disposto l’aggravamento della misura cautelare della permanenza in comunità con quella del carcere. La 16enne è stata quindi trasferita all’Istituto di pena minorile di Pontremoli.