20 Dicembre 2022

SEVESO - I carabinieri hanno scoperto un capannone con 12 auto cannibalizzate dei loro principali componenti e hanno arrestato un 43enne di origini rumene e già noto alle forze dell’ordine, responsabile di un vero e proprio mercato nero delle parti di ricambio. È accaduto a Seveso, dove l’uomo è stato colto in flagranza di reato per riciclaggio e installazione di apparecchiature atte a intercettare e impedire comunicazioni telegrafiche e telematiche. Il 43enne è stato sorpreso all’interno di un capannone industriale dove sono state rinvenute anche le auto, in parte già smontate, risultate rubate a Milano e in provincia di Monza tra la fine di novembre e l’inizio del di dicembre.

A dare il via all’operazione è stata la segnalazione di un cittadino, insospettito dall’ingresso anomalo di alcuni veicoli nell’area del capannone. E così i carabinieri si sono recati sul posto per compiere una verifica. Al loro arrivo i militari hanno trovato un’autovettura posizionata sulle forche di un muletto elettrico e il 43enne intento a smontarla. Lo stesso, che in un primo istante ha riferito di essere semplicemente il custode dell’area, ha poi affermato di trovarsi nel capannone per conto di un cittadino di origine marocchina, tale Abdul, non meglio generalizzato, che l’aveva incaricato di smontare un’autovettura.

Esternamente il capannone era dotato di sistema di video sorveglianza, collegata a due schermi posizionati all’interno e a un router per controllo da remoto, il tutto perfettamente funzionate e attivo. Inoltre, all’interno del capannone sono stati trovati anche tre inibitori di radiofrequenza, cosiddetti “jammer”. Alla luce degli elementi emersi, i carabinieri hanno tratto in arresto il 43enne. Il capannone, le auto rinvenute e gli apparati di inibizione di frequenza sono stati posti sotto sequestro.