27 Ottobre 2017

La cooperativa sociale Alboran invitata a Montecitorio dall’Alleanza delle Cooperative Italiane per portare la testimonianza della sua specifica esperienza di inserimento lavorativo all’incontro “Disabilità femminile e Lavoro”. L’evento è stato organizzato dal Comitato Nazionale Parità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. A rappresentare la realtà peschierese è stato Claudio Montironi, della direzione generale, che, nella sala Aldo Moro della Camera dei deputati, ha incentrato il suo intervento in particolare su “La convenzione dell’articolo 14 e l’inclusione lavorativa di donne disabili”. «Per me è stato un onore» spiega Montironi, «perché questo invito conferma l’ottimo lavoro che portiamo avanti giorno dopo giorno. È stata anche l’occasione per portare una serie di proposte normative a livello nazionale che all’interno del nostro settore potrebbero essere davvero utili».  
Cerchiamo allora di conoscere un po’ meglio Alboran. Si tratta di una cooperativa sociale di inserimento di tipo B, nata nel 1994 e che ha sede a Canzo, in via Toti. Attualmente i soci lavoratori sono 101 (53 uomini e 48 donne), di cui 33 (18 uomini e 15 donne) soggetti svantaggiati, che comprendono persone disabili, soggetti in trattamento psichiatrico ed ex degenti di istituti psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare e condannati ammessi alle misure alternative. Particolare attenzione occupazionale è data anche ad altre categorie di persone professionalmente “fragili” come ultracinquantenni, donne e giovani alla prima esperienza professionale. Alboran si occupa di logistica, cartotecnica, facility management e pulizie e attualmente ha 21 commesse attive che riguardano 15 aziende convenzionate. «Ma non si deve pensare che la gente si rivolge a noi per pietismo» spiega Montironi. «Assolutamente no. Qui siamo tutti lavoratori e siamo considerati per la nostra efficenza, puntualità, serietà e competenze specifiche». Lo scopo della cooperativa è quindi l’esercizio di attività d’impresa finalizzata alla creazione di posti di lavoro, una parte dei quali destinata a  personale svantaggiato. Si lavora in team dove al suo interno si trovano sia normodotati che categorie protette. «Da noi si lavora come un grande famiglia» conclude Montironi. «C’è affiatamento, responsabilità, condivisione, partecipazione e dedizione. E tutti abbiamo un obiettivo comune: creare e mantenere nuovi posti di lavoro».