29 Marzo 2019

Dal 6 al 14 marzo sono stati inaugurati 7 pozzi nelle regioni di Gambella e Tigray, In Etiopia. Il merito? Di Elisabetta Cipollone (in collaborazione con Vis Volontariato internazionale per lo sviluppo) la mamma di Andrea De Nando, il 15enne peschierese che la sera del 29 gennaio 2011 fu investito mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali. Il sogno di suo figlio era quello di portare l’acqua nei villaggi africani che ne erano sprovvisti, e così Elisabetta ha creato il progetto “Un pozzo per Andrea”. Con queste 7 salgono a 24 le strutture costruite. «Siamo stanchissimi, ma felici» racconta Elisabetta, di ritorno dall’Africa. «Abbiamo anche preso visione di nuovi siti. Sogno di creare un punto d’acqua lungo la linea di confine tra Etiopia ed Eritrea. Spero di realizzare anche questo obiettivo, che simbolicamente vorrebbe dire molto, e chiamarlo “The peace wall”. Costruiamo ponti e non muri». La mamma di Andrea, che negli anni successivi alla scomparsa del figlio ha portato avanti anche la battaglia per fare diventare legge l’omicidio di strada, ha deciso di partecipare a ogni inaugurazione e si occupa personalmente della raccolta fondi per potere costruire altri pozzi. «Non ci fermiamo qui», aggiunge Elisabetta. «Per il 2019 abbiamo come obiettivo di edificarne altri 4. Siamo già al lavoro per reperire le risorse economiche».