Cascina La Fornace sarà attaccata alla rete idrica

Ci sono persone che vivono a Peschiera da una vita e non hanno mai visto cascina La Fornace, località isolata dal resto della città, al confine con Pantigliate. Un paradiso, a detta di molti, un piccolo borgo immerso nel verde abitato da una settantina di famiglie. Certo, però, che non è tutto oro ciò che luccica, e il piccolo rione non fa eccezione. «È vero, noi di cascina La Fornace viviamo in un paradiso terrestre», racconta Massimo Signorini, consigliere comunale delegato alla frazione. «Detto questo, abbiamo comunque dovuto fare i conti con criticità non indifferenti. Innanzitutto la viabilità: la strada che ci collegava al castello, infatti, non è più accessibile perché non sussistono i parametri minimi di sicurezza e perché le passate amministrazioni hanno lasciato che i permessi con il Parco agricolo sud Milano, gli enti di belle arti e la Regione scadessero senza essere rinnovati. Ormai ci siamo rassegnati a trovare una soluzione e non ci resta che aspettare che l’azienda che gestisce le cave adiacenti ci costruisca una strada parallela a quella già esistente. Un altro problema non da poco erano i costi fissi fin troppo alti: grazie all’intervento di Cap Holding, impresa che gestisce l’acqua a Peschiera, verremo allacciati alla rete idrica smettendo così di attingere alle vasche di decantazione. In più, grazie a quest’opera, approfitteremo per passare dal propano al metano, risparmiando sulle spese di riscaldamento, e per essere raggiunti dalla fibra ottica, tutti servizi che permetteranno di riqualificare il borgo e di renderlo più appetibile». Sembra, dunque, che i residenti de La Fornace vedranno il loro piccolo angolo di paradiso ulteriormente migliorato e più accessibile per quanto riguarda i costi che, relativamente al solo riscaldamento, attualmente ammontano a circa 300 euro al mese. «È un peccato non valorizzare questo luogo», conclude Signorini. «Stiamo lavorando con determinazione affinché gli abitanti del rione non si sentano abbandonati dal resto della città».
Mattia Rigodanza