Falletta accusato di favorire la Mapei ribatte: «Strano che il tavolo venga chiesto da chi non è parte in causa»

08 Giugno 2012

La verità sta sempre nel mezzo. In questo caso, però, in mezzo ci sono finite incolpevolmente decine di famiglie che hanno preso casa a Bellaria. Agli estremi, l’amministrazione Falletta che in nome della sicurezza dei nuovi abitanti sta facendo di tutto per bloccare il nuovo insediamento residenziale che potrebbe essere interessato da esplosioni o vampate incendiarie della vicina Mapei; e dall’altra parte le aziende costruttrici, l’ex giunta Tabacchi e le forze d’opposizione che ribadiscono ancora una volta la bontà di un progetto, che fu studiato secondo un preciso sviluppo urbano che prevedeva anche l’arrivo in zona del metrò, e denunciano un accanimento immotivato da parte di chi «non conosce le carte e non ha mai convocato le parti attorno a un tavolo». Da qui la richiesta sottoscritta dall’ex primo cittadino e dai componenti dell’ex sua giunta, oggi in minoranza tra le fila di Pd e Base Democratica, di convocare con urgenza una conferenza di servizi. Richiesta inviata a Falletta, al sindaco di Mediglia che ospita la Mapei, ai vertici dell’azienda di Giorgio Squinzi presidente di Confindustria, al Prefetto, all’Arpa, ai vigili del fuoco, alla Provincia, alla Regione e al Ministero dell’Ambiente. «L’intervento di Bellaria approvato nel 2007 ha sempre avuto l’ok di tutti gli enti interessati» conferma l’ex sindaco Tabacchi. «Se qualcosa è cambiato da quella data è oltre il muro di cinta della Mapei. Allora mi chiedo: è giusto che il sindaco si accanisca in questo modo contro le imprese e le famiglie acquirenti? Così difende la Mapei e il territorio di un altro comune». La risposta del sindaco Falletta rigira ancora una volta la frittata: «È quantomeno stravagante che a chiedere una conferenza dei servizi siano gli ex amministratori piuttosto che le imprese costruttrici o la Mapei stessa».