L'ex sindaco Francesco Tabacchi
08 Giugno 2012

Da ex sindaco a consigliere di minoranza nel gruppo misto. Lui è Francesco Tabacchi, con il quale abbiamo fatto una lunga chiacchierata.

Avete convocato una conferenza stampa per fare chiarezza sul caso del Pii Bellaria. Con lei anche gli esponenti di Base Democratica. Cosa si prova a sedersi accanto a chi l’ha fatta cadere come sindaco e fatto perdere le  successive elezioni?

«Faccio parte del gruppo misto e non partecipo ad alcuna riunione preconsigliare o programmatica con le forze del centrosinistra. Sulla vicenda del Pii Bellaria abbiamo deciso di fare un tavolo unico occupato da tutte le persone coinvolte per fare chiarezza e rispondere all’accanimento di questa amministrazione. Sedermi insieme a coloro che hanno contribuito alla mia caduta e alla sconfitta elettorale del 2009 è solo un episodio isolato».

Quindi nessuna prova di unione in vista delle elezioni 2014?

«Assolutamente no. Per quanto mi riguarda, il mio percorso politico è di lavorare per una formazione di centro che sarà presentata a breve, credo dopo le vacanze. L’idea è di capire che consenso avremo correndo da soli. Per ragionare sulle eventuali alleanze ci sarà tempo».

Nessun rapporto neppure con il Pd?

«No. Anche con loro c’è solo questa unione di intenti a difesa dei cittadini a cui abbiamo dato la possibilità di avere una casa a Bellaria e che ora si vedono attaccati da questa maggioranza».

Cosa proprio non le va giù di questa vicenda?

«Che il sindaco Falletta e il presidente del consiglio Buonocore da luglio 2009, senza leggere le carte del percorso fatto per attivare questo Pii, si sono accaniti contro il progetto senza trovare tempo e modo per sedersi a un tavolo e confrontarsi con gli operatori, la parte politica e la Mapei, per trovare una soluzione al problema».

Loro però parlano di un pericolo d’esplosione...

«Che si sono inventati. Perché non hanno mai interpellato l’Arpa che è l’unico organo autorizzato per fare i rilievi acustici, sonori e verificare pericoli d’esplosione?».

Perché?

«Perché in questi tre anni sono stati incapaci di gestire una situazione, la Mapei, che è tutta sul territorio di Mediglia e che porta solo vantaggi a quel comune. Noi, invece, abbiamo ben 100mila euro di spese legali e consulenze tecniche che hanno portato a dover tagliare i servizi alla gente bisognosa come il trasporto taxi per i malati».

Si è parlato anche di speculazione edilizia...

«La scelta politica di costruire non è una speculazione edilizia. Buonocore quando dice certe cose inventa. Oltretutto lui e il sindaco non sanno cosa dicono. Sostengono che quell’area, che era agricola, non è mai stata sottoposta a una variante urbanistica. Ma con l’approvazione del Pii nel 2007 non serviva perché è già inserita nel piano stesso».

Proprio nessuna autocritica sulla vicenda?

«Non ho nulla da recriminare. Nel 2009 la Colli venne a Peschiera a dire che aveva i soldi per portare la metropolitana fino a Peschiera e che nella zona interessata dal Pii in questione sarebbe sorto il centro intermodale. In questo contesto pensare di dare spazio anche a edilizia residenziale era una decisione politica che ci stava eccome. Con il venir meno delle promesse della Colli, il prolungamento del metrò non c’è più stato, gli edifici sono rimasti isolati».

Cambiamo argomento. Un anno fa a questa giunta diede un voto: quattro. Oggi?

«Sono in difficoltà anche a dare quattro. Questa amministrazione è ferma su tutto. Fa scadere i bandi e non li ripresenta come quello sulla raccolta dei rifiuti che non possono più prorogarlo o  quello sulla gestione del centro sportivo Borsellino che ora rischia la chiusura. Come avvenuto per la piscina e per il cinema. Sono incapaci a gestire la cosa pubblica».

Ma non salva proprio nessuno di questa giunta?

«Salvo Pezzoli e Cotroneo i due assessori cacciati per motivi politici. Il sindaco li ha dovuti rimuovere per promuovere chi li critica e attacca dall’interno. E poi darei un punto in più all’assessore Maria Bellini per l’impegno che mette verso le associazioni che si curano delle persone disagiate».

Che ne pensa della recente nomina ad assessore di Chiodo?

«Era un’anima critica quando era in maggioranza, è diventato supercritico quando è venuto all’opposizione dove ha detto cose irripetibili nei confronti di Falletta. E come risposta il sindaco lo nomina assessore. Poi ci si chiede perché la gente si disaffeziona alla politica».

Crede che avrà vita breve come i suoi predecessori?

«Auguro a Chiodo di non fare la stessa fine anche se credo sia inevitabile. Ad ogni modo ora lo aspetto al varco perché adesso non dovrà solo criticare, ma anche fare».

Di cosa ha davvero bisogno Peschiera?

«Di tornare ad avere un rapporto con i cittadini. Di rilanciare il mondo associazionistico rovinato in questi ultimi tre anni. E poi serve maggiore attenzione sul territorio, vedi strade e verde lasciati al loro destino. Non esiste un programma politico per questa città. Ma sopra ogni cosa Peschiera ha bisogno di gente capace che metta la propria faccia e prenda decisioni anche impopolari che possano servire a dare sviluppo al nostro territorio».

Sprechi della politica: anche a Peschiera ce ne sono?

«Di certo la pista di pattinaggio costata 50mila euro e poco gradita dai peschieresi. E poi alcune inaugurazioni, come le cantine comunali e l’area cani, non mi pare necessitassero di un rinfresco».

 Nel 2014 si ricandiderà?

«Non come sindaco. La mia intenzione è di lasciare spazio a persone anche non conosciute che abbiano capacità e voglia di fare il bene della nostra città. Detto questo, i giovani servono, ma un  vecchietto come me, in consiglio comunale dal 1985, può mettere la sua esperienza al loro servizio per aiutarli a crescere».

Roberto Pegorini