20 Luglio 2012

Quando i carabinieri sono intervenuti hanno trovato un uomo sanguinante a un braccio e hanno pensato che fosse stata la convivente ad accoltellarlo. In realtà si era ferito nel tentativo di disarmarla perché minacciava di tagliarsi. L’episodio è avvenuto sabato scorso intorno alle nove e mezza di sera. Al centralino delle forze dell’ordine una chiamata per una lite in famiglia in via Risorgimento. Il tempo di mandare una pattuglia sul posto che il danno era già stato fatto. Una volta sul posto i militari hanno solamente potuto constatare l’incidente. A ferirsi un italiano di 45 anni. L’uomo aveva avuto un litigio con la convivente, una ucraina 32enne, al termine della quale la donna aveva brandito un coltello da cucina minacciando di fare una pazzia. Il compagno ha dapprima cercato di calmarla e farla desistere da qualsiasi gesto inconsulto, poi, quando ha compreso che non ci sarebbe riuscito, con uno scatto ha provato a disarmarla. Il suo tentativo però, seppure riuscito, ha avuto come conseguenza un taglio piuttosto profondo sul suo braccio. I soccorritori del 118 giunti sul posto gli hanno prestato le prime cure, poi lo hanno accompagnato all’ospedale di San Donato Milanese dove è stato medicato e giudicato guaribile in sette giorni.