16 Novembre 2017

La notizia dell’apertura della gara nell’ambito del Bilancio partecipativo ha provocato un’ottima reazione in tutta Peschiera e sono più di cinquanta le realtà che hanno sviluppato e presentato progetti culturali, ambientali, sociali e sportivi. La gara si preannuncia particolarmente avvincente e solo in primavera, quando i cittadini voteranno le proposte migliori per ogni ambito, sapremo chi, tra associazioni e privati, avrà il privilegio di vedere i suoi progetti realizzati. Tra le varie organizzazioni che sono scese in campo c’è anche Gps, giovani progetti San Bovio, che negli anni è passata da essere un semplice ritrovo per i bambini nel doposcuola a rappresentare un’articolata realtà impegnata nella programmazione di corsi culturali che spaziano dalla pittura alla musica, dalla linguistica allo yoga. «Con i nostri progetti vogliamo provare a raggiungere tutte le componenti della comunità peschierese, dai più piccoli agli adolescenti fino ai genitori, in modo da creare spazi accessibili e usufruibili da tutti», ha dichiarato Roberta Fadini, storico membro dell’associazione. Nell’ambito della promozione e coesione sociale l’idea prevede di destinare uno spazio già esistente sul territorio alla libera iniziativa ricreativa dei ragazzi. «Abbiamo pensato a un luogo diviso in due ambienti diversi, uno insonorizzato e allestito come sala prove in cui suonare, cantare o recitare, e l’altro invece lasciato libero come spazio di semplice aggregazione in cui passare anche solo il tempo lontano da ambienti più pericolosi e meno controllati», spiega Fadini. L’intenzione di Gps non è quella di controllare gli adolescenti, ma di garantire loro un posto sì con delle regole, ma con un’ampia gamma di movimento in cui i ragazzi possano sfogare le loro idee e passioni. Il progetto prevede anche l’utilizzo di personale competente disposto a impegnarsi specialmente nei pomeriggi di venerdì e sabato, giorni in cui di solito i centri di aggregazione giovanile sono chiusi. Per quanto concerne la cultura il programma prevede più punti. Con il primo si mira a trasformare gli spazi dedicati all’avvicinamento dei bambini più piccoli alla lettura, tramite strumenti come libri musicali o di pre-lettura, arredati con materassini, tavolini e pouf colorati. «Abbiamo pensato a un luogo che possa essere sì utile a una crescita responsabile dei piccoli, ma anche al confronto e all’aggregazione dei genitori che spesso nei primi anni di vita dei bambini si trovano a isolarsi per poter far fronte a tutti i loro bisogni», sottolinea la rappresentante dell’associazione. A questo scopo sono stati individuati due spazi nelle frazioni di Zelo e di San Bovio. Con il secondo punto, invece, si vorrebbe ristrutturare e riorganizzare la biblioteca di San Bovio dotandola magari di un minor numero di volumi (con il sistema Cubinrete si può comunque ordinare e far arrivare in biblioteca qualsiasi libro in breve tempo), destinando così un largo spazio allo studio dotato di computer e connessione internet. «Infine abbiamo pensato di fare installare degli strumenti di facilitazione per la lettura. Si tratta di lettori scanner destinati a ragazzi ipovedenti, ciechi o con problemi di apprendimento come la dislessia», conclude Fadini. Nell’ambito ambientale, infine, il progetto è finalizzato a rilanciare il servizio pedibus su tutto il territorio peschierese. Questo servizio, per chi non lo conoscesse, consiste in una carovana di bambini che, guidati da adulti, fanno il tragitto casa scuola a piedi e in totale sicurezza. I vantaggi sono effettivamente tanti, sia per le famiglie che per la città, in quanto i genitori non si dovranno più preoccupare di portare i figli a scuola in macchina la mattina creando i soliti ingorghi, mentre la città vedrebbe le sue strade meno trafficate e la sua aria più pulita. Ovviamente nel progetto è descritto in modo dettagliato il modo in cui verrà organizzato il pedibus, con tragitti e fermate ben stabilite e segnalate, un albo e un calendario con cui i genitori volontariamente potranno mettersi a disposizione lavorando su turni e con pettorine fluorescenti per garantire la sicurezza di tutti. Insomma, le operatrici Gps hanno concepito progetti ben strutturati, a bassissimo impatto ambientale, utili a tutta la cittadinanza di Peschiera e soprattutto poco impegnativi a livello economico.
Mattia Rigodanza