13 Aprile 2018

Non fatevi ingannare, questa non è una storia di sport, ma uno splendido racconto di vita vera. A fine mese il pugile peschierese Silas Marcandelli andrà in Uganda con l’associazione Kope onlus a portare sport e regali a ragazzi che vivono in condizioni di estremo disagio. Silas, classe 1998, già campione italiano categoria youth e vincitore della coppa Lombardia senior, sarà protagonista di un progetto nato in un suo momento di estrema difficoltà e volto a portare sorrisi in una zona molto povera dell’Africa. Di recente il giovane atleta ha, infatti, perso suo fratello Cesar, scomparso tragicamente, ma dopo lo sconforto iniziale da quella tragedia ha trovato la forza per scrivere il proprio futuro. «Al suo funerale i presenti hanno raccolto dei fondi che io e la mia famiglia abbiamo deciso di investire per creare un pozzo in Uganda in memoria di Cesar», racconta il boxeur. «Ci siamo appoggiati all’associazione Kope di Marco Piazza e Carmen Chinaglia, con cui andremo sul posto a verificare come procedono i lavori e a visitare il Rhino Boxing Club di Katanga, baraccopoli poverissima nella quale lo sport rappresenta una via di fuga». La Kope è un’organizzazione che realizza progetti di cooperazione nel continente africano, con un occhio particolarmente attento verso i bambini e le donne. «Andrò in quel villaggio a divertirmi e a far divertire i ragazzi della zona che vivono tra fango e lamiere», spiega Silas. «Faremo qualche esibizione amatoriale, distribuiremo attrezzature sportive e avrò il piacere di incontrare una giovane pugile ugandese che sembra avere un brillante futuro come olimpionica». Appena 20enne, ma molto determinato, Silas trattiene a stento l’emozione parlando di questo progetto. «Sono nato in Brasile, in un posto molto simile all’Uganda per povertà e violenza. In questi luoghi si fa sport per sopravvivere e per combattere le ingiustizie sociali. Sono sicuro che questa esperienza mi farà crescere sia come atleta che come uomo».
Mattia Rigodanza