27 Ottobre 2017

Antonino Lugarà, l’imprenditore arrestato per corruzione e accusato di essere affiliato alla ‘ndrangheta, entrato anche nelle cronache peschieresi perché in passato aveva avuto contatti telefonici con Silvio Chiapella, esponente del Pd, è stato scarcerato. Il tribunale del Riesame ha rilevato la mancanza di gravi indizi in relazione all’accusa ai suoi danni. E così i democratici locali hanno deciso di passare al contrattacco. Dopo una serie di affermazioni più o meno velate e di frasi ironiche nei confronti di Chiapella, ma anche del partito e dell’ex sindaco Luca Zambon, da parte di esponenti dell’attuale maggioranza, ecco arrivare le contro bordate. “Il sindaco Molinari ha cercato di strumentalizzare una caso di corruzione a Seregno per attaccare il Pd di Peschiera alludendo a una politica che da anni rovina la nostra città” si legge in un comunicato. “Il comportamento della maggioranza che governa Peschiera, oltre che irresponsabile, è stato studiato per screditare gli avversari politici e soprattutto per spostare l’attenzione dai problemi della città, che non sanno affrontare. Insomma, la giunta Molinari fa del gossip l’unica bussola amministrativa, insinuando il sospetto nei nostri cittadini e non parlando di fatti. Il tutto per alimentare un clima da costante campagna elettorale ricercando un consenso invece di occuparsi di governare”.
E di seguito viene fatto un lungo elenco di cose che, a dire dei vertici del Pd, sono negative. “I problemi stanno aumentando, i consigli comunali sono rari, gli indirizzi politici del sindaco non si vedono neanche negli atti amministrativi. Solo tre i bandi presentati in un anno e mezzo: tra ricorsi, mancate assegnazioni e nessuna delibera di indirizzo politico. Il poliambulatorio ha ridotto i servizi del 70%, ma a questa maggioranza non interessa e anzi ha presentato la cosa come una miglioria per Peschiera. I campi sportivi sono in condizioni pietose, nonostante in campagna elettorale fosse stato raccontato che quello di Linate sarebbe stato aperto addirittura entro i primi 100 giorni di amministrazione. Per quello di Mezzate ci sono 400 firme non considerate di cittadini che ne chiedono l’apertura”. E via così, con critiche sulla politica urbanistica e dei trasporti. “Sindaco e assessori hanno difficoltà a incontrare i cittadini in Comune”, la chiosa finale. “Addirittura nelle assemblee pubbliche non è possibile fare domande oppure bisogna presentarle per iscritto in modo tale da filtrarle. Potremmo continuare a elencare i problemi amministrativi ma, in realtà, a noi interessa un’unica cosa: che Molinari inizi a governare e che si assuma le responsabilità delle scelte, sempre che ne sia capace. La legalità si realizza attraverso le risposte alla cittadinanza, non con la smania di diffamare”.
Sul versante amministrazione comunale, il sindaco Molinari per il momento ha preferito non replicare. Un silenzio che però non pare destinato a rimanere tale.
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