22 Dicembre 2021

A Peschiera Borromeo c’è un’associazione che si è sempre segnalata per il suo grande impegno nel campo della cultura e sul piano del volonariato. Stiamo parlando della sezione cittadina di Auser, una vera e propria garanzia, tant’è che proprio lo scorso 7 dicembre Auser Milano, a cui fa capo, è stata insignita dell’Ambrogino d’oro.

Se però le attività culturali sono state in parte sacrificate a causa dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, i volontari non sono mai stati così occupati come in questi mesi. «Noi ci rivolgiamo  all’anziano autosufficiente e fragile, con una serie di iniziative volte in primo luogo a facilitarne la domiciliazione», racconta Piero Boron, presidente della sezione di Peschiera, e cita il progetto “Due mani in più”, in collaborazione con Coop Lombardia, per la consegna della spesa ai cittadini impossibilitati a lasciare la propria abitazione. Auser Peschiera, forte dei suoi 10 volontari, costituisce, a detta del suo presidente, «un gruppo coinvolto e interessato, veramente autore di ogni progetto», che è riuscito a gestire la situazione covid, nonostante le difficoltà e i timori. «Non eravamo tanto preoccupati per noi, ma piuttosto per l’anziano, che nella sua giornata magari avrebbe incontrato solo noi», dichiara, senza dimenticare che «purtroppo delle persone sono anche venute a mancare».

Si parla di una responsabilità notevole, sul lato sanitario ed emotivo; responsabilità che si è accentuata con la richiesta, avanzata dalla Regione, di assistere i cittadini presso gli hub vaccinali. E Auser Peschiera ha fornito il suo supporto al centro di Vizzolo Predabissi. Boron ricorda l’impegno profuso senza tralasciare le difficoltà incontrate lungo il percorso e lancia quasi un appello «affinché il volontariato sia più tutelato», dal momento che «costituisce una vera risorsa per le amministrazioni locali».

Passata la fase di maggiore difficoltà, con l’inizio di quest’anno accademico è stata possibile anche la ripartenza dei corsi di gruppo, che il presidente tiene a precisare essere per la prima volta gratuiti, perché «la cultura dovrebbe essere libera e accessibile a tutti, un momento di partecipazione collettiva».

Allegramente partecipati sono anche gli incontri del gruppo di scrittura dell’associazione peschierese, composto da una quindicina di donne, attivo da 6 anni, con lo scopo dichiarato di «tenere vivo il ricordo del territorio attraverso l’esperienza delle donne che lo hanno vissuto». Coordinati da Benedetta Murachelli, hanno conseguito la pubblicazione di tre volumi, numero destinato a crescere, sebbene ora il gruppo sia rimasto senza uno spazio per ritrovarsi, prima rappresentato dalle sale della biblioteca comunale, e ora costretto a proseguire nella casa della stessa Murachelli, pur di continuare, come è nello spirito di Auser. A questo proposito infatti Boron dichiara: «L’idea è di offrire un servizio usufruibile secondo volontà e bisogno, perché la soddisfazione maggiore per noi sta già nell’interrelazione con il cittadino».

Chiara Valnegri