02 Dicembre 2016

Nel tempo si è dimostrata essere leader nel suo settore e ha saputo dettare il passo a moltissime altre aziende italiane. Stiamo parlando della Uniontrade, società peschierese specializzata nel commercio di cibo etnico proveniente da tutto il mondo. Sul territorio dal 2006, la Uniontrade si occupa della vendita all’ingrosso di prodotti gastronomici provenienti da tutto il mondo, soprattutto Asia e Sud America. Dai ristoranti etnici ai supermercati, l’azienda locale punta su qualità e freschezza dei suoi prodotti, essendo stata tra le prime in Italia a rifornirsi di prodotti autentici come le vere alghe nori giapponesi lì dove molte altre realtà preferivano usufruire di mercati alternativi più economici come quello koreano o cinese. «Le mode degli ultimi anni ci impongono dinamismo: siamo molto forti sul cibo indiano, prodotto quasi interamente in Inghilterra, e fortissimi sulla fornitura di ristoranti giapponesi, escludendo gli “all you can eat” che di solito abbassano il target qualitativo del settore», spiega Federico Peruzzi, responsabile marketing. «Il mercato della gastronomia etnica è ancora di nicchia, ma negli ultimi anni è aumentata molto la concorrenza soprattutto su prodotti basici, come il riso, sui quali i margini di guadagno sono bassi e le battaglie sul prezzo agguerrite. L’ultimo obiettivo della nostra azienda è quindi fare la differenza con prodotti ben selezionati e particolari, come per esempio le buonissime patatine colorate ricavate da tuberi sudamericani, con cui battere i concorrenti non solo per quanto riguarda la ristorazione, ma anche sulla fornitura di supermercati italiani. Due anni fa abbiamo anche aperto sempre a Peschiera un cash & carry chiamato “unicash”, nel quale  negozianti e ristoratori possono fornirsi direttamente». Un’azienda, capace di resistere a crisi del mercato come quelle nate dopo il terremoto di Fukushima del 2011 e lo scoppio dell’emergenza aviaria del 2005, che porta in alto il nome di Peschiera Borromeo e che sembra destinata a dettare le regole del gioco anche negli anni a venire.
Mattia Rigodanza