11 Dicembre 2012

Anche un peschierese coinvolto nell’ambito della maxi inchiesta sull’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’azienda di call center “Blue Call” ubicata a Cernusco sul Naviglio. A finire in manette sono stati i due titolari: A. R., 46 anni, di origini piemontesi e residente a Vedano al Lambro, e T. V., 45enne, originario di Cosenza e residente proprio a Peschiera Borromeo. Si tratta di un’inchiesta particolarmente complessa, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e quella di Reggio Calabria. Secondo le indagini i due imprenditori non sarebbero stati particolarmente compiacenti verso la penetrazione della malavita nella loro azienda. E nel tentativo di disfarsi del problema avrebbero anche provato a liquidare, senza fortuna, i cosiddetti “soci scomodi”. Per convincerli che non è il caso di tirarsi indietro A. F. fu anche picchiato. Un’azione che ebbe il suo effetto verso il collega peschierese che prese spavento e decise di non muoversi più in alcuna direzione. E a quel punto per il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Gennari «l’infiltrazione diventa in qualche modo gradita in quanto i soci espressione della ‘ndrangheta assicurano protezione e difesa all’azienda da attacchi esterni provenienti da altri gruppi criminali. Questa è la incredibile logica che ha porta i due imprenditori ad aprire le porte alla mafia». Ventitre le ordinanze di custodia cautelare che sono state emesse.