13 Aprile 2018

Le serate di Flavio Oreglio al teatro De Sica sono sempre un successo. Mercoledì sera è andato in scena “Paese mio che stai sulla statale”, con cui il comico peschierese ha ripercorso la storia della sua città, tra immagine datate e musica d’autore. Flavio canta, suona e racconta, dimostrando che anche dopo 30 anni di carriera è ancora un perfetto animale da palcoscenico. Dopo una breve introduzione del sindaco Caterina Molinari e dell’assessore alla Cultura Chiara Gatti, il set si è trasformato in un intimo salotto e lo spettacolo è diventato un inno alla vita di quartiere, un tuffo in un mondo che non c’è più e che manca anche a chi non l’ha vissuto. Il conduttore della serata Daniele Bertoni ha subito chiamato sul palco Sergio Leondi, Claudio De Biaggi e Alessandro Stringa, personalità di spicco nella vita del nostro Comune e collaboratori di Flavio nel progetto Peschiera del ‘900. Chi per semplice diletto, per interesse personale, per studi universitari o motivi professionali, hanno raccontato la loro passione per la storia, come se fosse una malattia contagiosa e invasiva che ha portato loro a ricostruire le vicende di Peschiera in modo dettagliato. La comune amicizia con il compianto Gerosa Brichetto, celebre storico della zona, gli ha insegnato che la storia è un continuo divenire e scoprire, un eterno passarsi il testimone. E così si snoda il romanzo di Peschiera, attraverso le ricostruzioni della Cooperativa Edificatrice e della stampa locale, lungo la vecchia Paullese e tra le finestre delle vecchie case comunali. Il pubblico come ha risposto entusiasta, attirato dalla sua consueta comicità semplice e composta, di Oreglio. «È un orgoglio per noi supportare questo lavoro, la memoria collettiva ci rende una vera comunità», ha dichiarato il sindaco. «Donare questo progetto alla biblioteca è stata una bellissima idea. Tra poco avremo a disposizione un vero centro di studi per il nostro territorio», ha concluso Gatti.
Mattia Rigodanza