05 Ottobre 2018

Di andare in carcere non voleva proprio saperne. E così, quando i carabinieri della stazione di Peschiera Borromeo gli hanno notificato un ordine di arresto, ha perso la testa, ha afferrato un coltello da cucina, minacciando di fare una strage e di uccidere anche la figlia di 4 anni. Sono stati momenti di interminabile tensione quelli vissuti martedì pomeriggio a Pantigliate. Solo la freddezza e la professionalità dei militari peschieresi hanno evitato il peggio.
L’uomo, un pregiudicato di 41 anni, è stato raggiunto dai carabinieri nella sua abitazione, dove si trovava in compagnia della bambina. Il compito degli uomini dell’Arma, era quello di tradurlo in carcere. La reazione del 41enne è stata però tanto improvvisa, quanto sproporzionata. Dando in escandescenze, ha impugnato un grosso coltello con una lama di 30 centimetri e l’ha puntato contro i carabinieri. Poi ha afferrato la figlia ed è sceso in strada, per tentare un’improbabile fuga. Quando, però, ha compreso che le forze dell’ordine non l’avrebbero di certo lasciato andare, ha iniziato a urlare che avrebbe fatto una strage, minacciando perfino di uccidere la piccola.
A quel punto i carabinieri hanno cercato di farlo ragionare, senza mai perdere il contatto visivo con la bambina. E dopo pochi minuti sono riusciti ad allontarla, senza che le fosse stato torto un capello. Le trattative sono proseguite, ma alla fine c’è voluta una breve colluttazione per riuscire a bloccare e disarmare l’uomo. Nella confusione  un maresciallo è rimasto leggermente ferito e ha dovuto ricorrere a cure mediche presso l’ospedale di San Donato. Il 41enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ed è stato tradotto presso il carcere di San Vittore.