21 Dicembre 2021

Nonostante si sia insediata da poco, la nuova giunta ha presentato la proposta di adesione alla manifestazione d’interesse per l’individuazione di un immobile di proprietà comunale da destinare a Casa della Comunità. La scelta dell’amministrazione è ricaduta sul Poliambulatorio di via Matteotti, con la possibilità di effettuare lavori di adattamento o di ristrutturazione in conformità alle necessità progettuali richieste per la specifica destinazione d’uso. E nei giorni scorsi la giunta regionale ha approvato la delibera, e il vicepresidente Letizia Moratti ha comunicato l’individuazione ufficiale delle 218 Case della Comunità lombarde, tra cui c’è quella peschierese

“Questo risultato arrivato a meno di due mesi dal nostro insediamento” ha dichiarato il sindaco Augusto Moretti “ed è frutto di un lavoro portato avanti con assoluta tenacia e determinazione con un obbiettivo ben preciso: riportare la sanità al centro della nostra città, riavvicinare i servizi sanitari di base alla cittadinanza e in particolare ai soggetti più fragili che di quei servizi non possono fare a meno”.

La Casa della Comunità  è inserita all’interno del Pnrr, il Piano nazionale di rilancio e di resilienza,  in un quadro di potenziamento dei servizi sanitari di base territoriali e di prossimità. E il primo cittadino aggiunge: “Dobbiamo sfruttare al meglio e senza esitazioni la grandissima opportunità che ci offre il Pnrr per riuscire a garantire ai nostri cittadini prestazioni in risposta a bisogni individuali che, anche per scelte politiche sbagliate, sono stati per troppo tempo sacrificati e che appaiono oggi più che mai importanti e non più trascurabili. Per l’importanza che la Casa della Comunità rivestirà per la nostra comunità, non possiamo che essere soddisfatti e orgogliosi per il risultato ottenuto".

La Casa della Comunità è una struttura in cui opereranno team multidisciplinari di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici specialisti, infermieri di comunità, altri professionisti e potrà ospitare anche assistenti sociali. La numerosità deve garantire la presenza capillare su tutto il territorio regionale. Oltre all’integrazione dei servizi sanitari e sociosanitari che non potranno essere scorporati, all’interno della Casa va realizzata un’infrastruttura informatica, un punto prelievi e la strumentazione polispecialistica che permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento territoriale.