16 Settembre 2016

Il degrado dell’Idroscalo? In suo soccorso arrivano i detenuti. Proprio così. L’idea è stata lanciata nei giorni scorsi dal provveditore delle carceri lombarde Luigi Pagano che, venuto a conoscenza della mancanza di fondi per la manutenzione del mare nostrum e del parco che lo circonda, ha lanciato la proposta di utilizzare i detenuti per rilanciare l’area del bacino artificiale. Detto, fatto. Una volta avuto il consenso di Giuseppe Sala, in qualità di sindaco della Città Metropolitana, Pagano ha preso contatti con il direttore dell’Idroscalo, Alberto Di Cataldo, per trasformare in realtà questa ipotesi. I volontari delle Giacche verdi sono pronti a tenere ai carcerati che prenderanno parte al progetto i primi corsi di botanica e giardinaggio. Lunedì si è svolto un sopralluogo tecnico con i centri sociali del Comune di Milano, mentre in questi giorni si stanno definendo le modalità delle borse lavoro e gli ulteriori passi burocratici da compiere. Se non ci saranno particolari intoppi, nel giro di qualche settimana i primi detenuti arriveranno all’Idroscalo con il compito di fare manutenzione. «L’esperienza dei cento detenuti che avevano lavorato per Expo era stata positiva da tutti i punti di vista» ha detto Beppe Sala, «ed è per questo che sono molto contento di vedere ripetere l’iniziativa all’Idroscalo. Ho fiducia nel suo avvio in tempi rapidi. E mi auguro che anche in questo caso sia, a sua volta, un punto di partenza per ulteriori collaborazioni». Se dovesse funzionare, servirà un successivo passo, cioè trasformare l’esperimento in esperienza duratura.