16 Giugno 2017

Chi non ricorda le sensazioni dell’ultimo giorno di scuola? Pura felicità ma, se si tratta della fine di un percorso, anche un pizzico di tristezza e nostalgia. Senza contare la paura di perdere i primi amici, di cominciare una nuova avventura in un’altra scuola, con nuovi insegnanti e nuovi compagni di classe. È provando tutte queste emozioni che gli alunni di quinta elementare della scuola di via Bolivia, mercoledì scorso, al suono dell’ultima campanella, sono usciti in cortile. Con il “tocco”, il classico berretto universitario sulla testa, stile college americano, hanno sfilato lungo la passerella che collega i due ingressi dell’istituto e, come vere star, hanno raggiunto i propri cari tra sorrisi, lacrime, abbracci e una miriade di palloncini colorati. A scacciare la malinconia, però, ci ha pensato il lancio dei cappelli. Ebbene sì: all’apposito segnale, tutti i bimbi si sono tolti il tocco e, lanciandolo in aria, hanno esultato rompendo finalmente le righe. Sicuramente una bella emozione anche per i docenti, che ogni cinque anni devono fare i conti con il distacco dai loro alunni, dopo averli visti crescere giorno dopo giorno, per così tanto tempo.
«Sono momenti indimenticabili. Un rito di passaggio, semplice ma importantissimo» il commento di Maria Luisa Febo, una delle insegnanti del plesso di via Bolivia. «La nostra scuola, poi, accoglie un’altissima percentuale di alunni stranieri e questa è una delle tante occasioni in cui davvero si capisce come questa sia una ricchezza e soprattutto quanto i bambini, a prescindere dalla cultura e dalla provenienza, provino le stesse identiche emozioni»». Il pomeriggio si è concluso con una gustosa merenda e la consapevolezza, per tutti i presenti, di aver chiuso un capitolo importante della propria vita. Nell’attesa di aprirne un altro, dopo la meritata pausa estiva.
Francesca Lavezzari