14 Dicembre 2018

Nove imputati e altrettante condanne nel processo con rito abbreviato relativo all'ordigno esplosivo la sera del 10 ottobre 2017 sul pianerottolo di un appartamento in via Dante. Le sentenze più pesanti hanno riguardato Roberto Manno, Manuel Manno e Maurizio Schiraldi, rispettivamente con 9 anni e mezzo, 6 anni e 4 mesi, e 5 anni e 2 mesi di carcere. Per il primo, accusato di tentata estorsione, estorsione e usura aggravata dal metodo mafioso, il gup Guido Salvini ha previsto anche 3 anni di libertà vigilata (per lui il pm aveva chiesto 10 anni e 8 mesi). Le altre condanne vanno da un massimo di 4 anni a un minino di un anno e mezzo. lnoltre il gup ha stabilito multe fino a 18 mila euro, a vario titolo.
Quel 10 ottobre 2017, la bomba era destinata a un operaio ecuadoriano, successivamente scappato nel suo Paese per timore di nuove ritorsioni, che non aveva pagato i debiti contratti coi malavitosi. La vittima doveva restitutire 32mila euro, a fronte  di un prestito di 20mila euro che aveva ricevuto suo figlio. L'esplosione fu più grave del previsto e nessuno perse la vita per una mera casualità. Tuttavia i danni alla palazzina furono davvero gravi e costrinsero 12 famiglie, per un totale di 27 persone, a evacuare dai loro appartamenti, su ordinanza di sgombero del sindaco.