06 Dicembre 2019

Un romanzo ambientato a Pioltello. E chi, se non Fiorenza Pistocchi, poteva scrivelo? Settimana prossima, infattti, uscirà il nuovo libro della scrittrice pioltellese, intitolato “I colori del buio” e avrà come scenario proprio la nostra città. «Mi chiedevano da tempo di collocare l’azione di uno dei miei romanzi nel Comune dove vivo» spiega Pistocchi, «e alla fine mi sono decisa a scriverlo. Ho scelto di raccontare non una storia di evasione, bensì una vicenda che potrebbe essersi verificata veramente. In breve: la stazioncina di Pioltello era, ed è, sul percorso dei treni che dal binario 21 partivano, senza contrassegni, carichi di ebrei, antifascisti, partigiani, per portarli ai campi di sterminio. Dalla nostra città, dal 1943 al 1945, sono transitati 23 convogli diretti ad Auschwitz, Mauthausen, Gusen e tanti altri vergognosi luoghi. Ho raccolto le testimonianze di anziani che sapevano che le persone prigioniere sui vagoni, quando potevano, gettavano dei biglietti, sui quali erano scritti messaggi per le loro famiglie, le quali non erano a conoscenza della loro sorte. Ho immaginato che il capostazione e i suoi figli, in particolare Angela, la protagonista, decidano di consegnare i biglietti e di fare altre cose per aiutare i deportati». Alla storia di Angela si intreccia la vera storia di Aldo Carpi, un pittore di Brera, deportato perché denunciato come antifascista. Padre di Pinin i e Fiorenzo, tornerà dai campi di sterminio, salvandosi grazie alla propria abilità di pittore. «Ho letto il suo libro “Diario di Gusen”  e ho avuto l’autorizzazione a parlarne da parte delle nipoti», prosegue la scrittrice «Si raccontano anche fatti realmente accaduti: bombardamenti, cadute di aerei, la borsa nera e azioni di partigiani del posto. Credo che sia il romanzo che mi ha richiesto il maggior lavoro di ricerca e di approfondimento, oltre a un forte coinvolgimento emotivo».