28 Febbraio 2020

Metti una sala delle Gallerie d’Italia di Milano, le statue di Canova e Thorvaldsen, un capannello di gente attorno a un’arpa baciata dalla penombra: quale musicista non vorrebbe esibirsi in un contesto del genere? Claudia Beatrice Zanini, arpista e insegnante da diversi anni presso il civico istituto musicale Puccini di Pioltello, ha avuto questo onore, portando a sua volta la sua bravura e professionalità nel contesto di una bellissima mostra che sta riscuotendo notevole successo. «Un tuffo al cuore» ha raccontato. «Sono stata chiamata per creare un sottofondo musicale, non ero preparata a un’accoglienza simile a quella dei concerti: emozionante». In questo momento, la musicista insegna arpa a bambini e ragazzi, anche se, come ci spiega «potenzialmente tutti possono imparare a suonarla: la mia alunna più anziana aveva 80 anni». L’amore per questo strumento è scattato a 8 anni. «Quando ho fatto il test di ingresso al Conservatorio, non si sa bene come mai, ho scelto l’arpa. Mia mamma amava la musica, in casa la ascoltava, ma non di arpa. Eppure l’ho scelta e ho passato il test. In seguito, ho frequentato scuole medie e liceo all’interno del conservatorio: mi piaceva l’ambiente, il fatto di essere sempre circondata dall’arte, ma non credevo che sarebbe diventata la mia vita, tanto che all’università avrei voluto frequentare Fisica. Ma proprio quando avrei dovuto iscrivermi, ho iniziato a fare moltissimi concerti». Oltre a insegnare a Pioltello, dove una volta al mese fornisce lezioni anche di arpaterapia, Claudia è docente in istituti musicali di Varese e Induno Olona. «In Italia vivere di arte è difficile, molto più di anni fa, ma non impossibile».