Paola Chiesa negli archivi dell’Esercito
30 Gennaio 2015

Era già stata ospite di Pioltello poco più di due anni fa. Esattamente nel novembre 2012 quando presentò un libro dedicato all’alpino Luca Barisonzi ferito in Afghanistan. Ora torna in città per illustrare la sua nuova fatica letteraria “Posta Militare 112. Lettere e testimonianze di carabinieri nella seconda guerra mondiale”. C’è attesa e curiosità intorno alla scrittrice Paola Chiesa, invitata anche in questa occasione dalla lista civica “Polo per Pioltello”.  L’appuntamento è per domenica 8 febbraio, con inizio alle 17.30, presso la nuova sede del gruppo consigliare in via Nazario Sauro al civico 21. L’autrice illustrerà il volume che ripercorre la storia dell’Arma “vista dal basso” per dare anima a quella storia “alta”, fatta solamente di grandi battaglie, di nomi e di reparti. Una storia inedita fatta di uomini, ai più sconosciuti, che resteranno immortali grazie al ritrovamento delle loro lettere e delle loro testimonianze. Documenti a perenne ricordo di coloro che, per la Patria e per l’Arma, sacrificarono la vita e la giovinezza. I proventi dell’opera, che ha avuto l’approvazione dal Comando Generale dell’Arma, saranno interamente devoluti dall’autrice al Fondo Assistenza Previdenza e Premi per il Personale dell’Arma dei Carabinieri. «Siamo molto felici di ospitare nuovamente Paola Chiesa in città» spiega il segretario del lista civica, Fabio Scalvini. «Come Polo per Pioltello ci ritroviamo molto nei volumi che ha scritto, frutto della sua ricerca storica. Invito tutti i pioltellesi a partecipare alla presentazione di questo volume e ad acquistare il testo perché si tratta davvero di un libro molto interessante oltre che toccante, ma anche perché il ricavato verrà interamente devoluto in beneficenza». Paola Chiesa è nata a Pavia nel 1979 e ha conseguito due lauree presso l’Università degli Studi di Pavia. Docente e studiosa di storia locale, a dispetto della sua giovane età, ha al suo attivo venti pubblicazioni sulla memorialistica dei soldati lombardi nella Seconda Guerra Mondiale. Le sue capacità sono riconosciute da tutte le principali autorità, tant’è vero che le è stato autorizzato l’accesso agli archivi dell’Esercito del Centro Documentale di Milano.