14 Aprile 2017

Detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, peculato e corruzione. A finire in manette con queste pesanti accuse non è uno spacciatore incallito, ma purtroppo R.M., maresciallo 57enne, comandante del nucleo radiomobile di Cassano. L’arresto, un vero e proprio fulmine a ciel sereno, è avvenuto lo scorso giovedì. Bocche cucite e comprensibile voglia di parlare pari a zero tra i colleghi, ma quel che è certo, e che deve essere ben evidenziato, è che nessun altro carabiniere è invischiato in questa brutta faccenda. A portare avanti le indagini, durate alcune mesi, sono stati i militari del nucleo investigativo di Monza con la collaborazione “top secret” anche di alcuni carabinieri che lavoravano a stretto contatto con il maresciallo. A quanto pare R.M. avrebbe ceduto ad alcuni spacciatori extracomunitari un ingente quantitativo di droga, sequestrata nel corso di operazioni compiute dalla sua Compagnia. E i pusher con cui aveva contatti opererebbero proprio nell’area di Pioltello. Tra i gravi reati di cui sarebbe accusato ci sarebbe anche quello di avere firmato un verbale di distruzione di sostanze stupefacenti, in realtà mai effettuata e con la droga girata ai pusher. Non solo, a quanto pare segnalava ad alcuni malavitosi pioltellesi eventuali blitz dei colleghi in cambio di un compenso. Insomma, la rete che aveva messo in piedi era ben più complessa di un singolo atto illecito. Episodi che si sarebbero consumati dallo scorso agosto fino al febbraio di quest’anno. Nell’operazione, che ha portato all’arresto shock, sono finite in manette altre tre persone, tutti spacciatori già noti alle forze dell’ordine che operavano a Pioltello, un italiano 35enne e due marocchini, rispettivamente di 34 e 50 anni. Il maresciallo attualmente si trova a San Vittore, dove in questi giorni è stato sentito dal sostituto procuratore di turno che sta portando avanti l’inchiesta.