14 Dicembre 2018

Le prime relazioni degli esperti sul disastro ferroviario che lo scorso 25 gennaio registrò il deragliamento di un treno di pendolari, provocando la morte di tre donne e il ferimento di un centinaio di persone, sono state depositate. Obiettivo della Procura di Milano è quello di accertare le cause della tragedia. Nei giorni scorsi sulla Rai sono state trasmesse delle riprese che evidenzierebbero usura e scarsa manutenzione non solo del cosiddetto “punto zero” (quello dove si staccò un pezzo di rotaia), ma del tracciato ferroviario per circa tre chilometri. I periti avrebbero evidenziato che già 400 metri prima del luogo del deragliamento erano presenti delle “testate allentate”, simili a quelle della giuntura sopra la quale si è registrato l’incidente. I consulenti dei pubblico ministero avrebbero evidenziato che nel punto del disastro erano presenti anche una crepa e un “foro ovalizzato”. Infine, anche il giunto ‘gemello’, quello che si trova alla stessa altezza sull’altra rotaia, presentava un problema di usura, al punto tale che  nella rotaia sarebbe stata individuata una crepa di circa 3 millimetri. A quanto risulta dalle indagini, che vede indagati due manager e quattro tecnici di Rete ferroviaria italiana e due manager di Trenord, oltre ovviamente alle due società, le pessime condizioni del giunto, sotto cui era stata collocata una zeppa tampone erano già state segnalate mesi prima dell’incidente, ma nessun intervento era ancora stato effettuato.