19 Maggio 2017

Hanno iniziato a litigare per strada e dalle parole sono presto passati ai fatti. E quando i carabinieri hanno cercato di dividerli uno dei due non ha esitato ad aggredire anche un militare che è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, per alcune contusioni giudicate guaribili in pochi giorni. A finire in manette è stato un egiziano di 23 anni con precedenti penali che lo scorso giovedì pomeriggio, nel quartiere Satellite, è venuto alle mani con un tunisino di 56 anni per futili motivi. Il primo a un tratto ha preso in mano una bottiglia di birra e ha iniziato a percuotere l’amico. In zona transitava una pattuglia della locale tenenza che, una volta assistito alla scena, è intervenuta prontamente. Ma mentre il magrebino si è fermato e ha smesso di litigare, l’egiziano non ha trovato niente di meglio da fare che prendersela con un carabiniere proseguendo nel suo atteggiamento violento. Una volta immobilizzato è stato anch’esso portato all’ospedale
di Melzo per farsi medicare alcune ferite riportate nella colluttazione con il nordafricano. E quando i medici hanno finito il loro lavoro, gli uomini dell’Arma hanno condotto
il 23enne in tenenza, dove gli hanno notificato l’arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate e dove ha trascorso la notte. Il giorno successivo è stato tradotto presso il tribunale di Milano dove è stato processato per direttissima. L’egiziano se l’è cavata con una pena tutto sommato lieve: gli arresti domiciliari, che dovrà scontare presso la sua residenza, a Pioltello. Anche l’antagonista ha dovuto ricorrere alla cure mediche. Un’ambulanza l’ha accompagnato all’ospedale San Raffaele dove è stato giudicato guaribile in 15 giorni.