06 Luglio 2018

Due anni di meticolose indagini e venerdì mattina, alle 6, è scattato il blitz che ha portato all’arresto di 10 nordafricani (un altro si trova latitante in Marocco), sei dei quali, residenti abusivamente al Satellite. Tirano un bel sospiro di sollievo i tantissimi residenti onesti del quartiere pioltellese. Coloro che sono finiti in manette, infatti, erano volti noti nel rione e avevano creato intorno a loro un clima di terrore, visto che per proteggere i loro affari e tenere a distanza i curiosi  dal loro “fortino” , erano soliti avvalersi di un pitbull, di un cane lupo e di un grosso meticcio. Nell’operazione sono stati impiegati 20 agenti della polizia locale di Pioltello, in collaborazione con altrettanti vigili milanesi. Tutto, infatti, è partito da una denuncia sporta a Milano per episodi di maltrattamenti e violenze familiari. Dalle indagini però è subito emerso che la vicenda aveva contorni molto più ampi e inquietanti con  indizi di spaccio organizzato proprio al Satellite. A questo punto il caso è passato nelle mani del comando di Pioltello. E così le indagini condotte dagli uomini del comandante Lorenzo Mastrangelo, sia con metodi tradizionali, che tecnologicamente sofisticati, hanno portato a galla l’esistenza di un giro di droga davvero notevole, in grado di rifornire circa 500 persone residenti a Pioltello, nella Martesana, a Milano e a Sant’Angelo Lodigiano. Un business che permetteva di fatturare intorno ai 100mila euro al mese. Durante il blitz gli agenti hanno catturato i tre cani, sequestrato 4 piante di marijuana e 21mila euro. A gestire il giro era Mahmoud, detto Mimmo, egiziano che organizzava addirittura vendite scontate: “paghi 2 e prendi 3”. Lo stesso filone di indagine nei mesi scorsi aveva portato all’arresto di un italiano, che aveva in casa oltre 9 chili di droga, e il capo dell’organizzazione, un egiziano soprannominato “Il faraone”, a cui è stata notificata in carcere la notizia del fermo giudiziario per ulteriori capi di imputazione. A quanto pare contava anche da dietro le sbarre.