15 Giugno 2021

Tentata truffa dello specchietto anche nei confronti del sindaco Ivonne Cosciotti. L’esagerata spavalderia ha però messo in allarme il primo cittadino e tradito il truffatore, che a quel punto ha deciso di resistere. L’episodio è avvenuto un pieno pomeriggio, in via Conciliazione, una stradina piuttosto stretta, e a raccontarlo è la stessa Cosciotti. “Stavo percorrendo la via quando ho visto una vettura parcheggiata un po’ troppo in mezzo alla carreggiata. Ho dovuto stringere un pochino e ho sentito un rumore, come se qualcosa avesse urtato la mia auto. Subito dopo l’auto parcheggiata è partita al mio inseguimento e con il clacson ha attirato la mia attenzione e mi ha affiancato”. Si trattava di un’Audi A6 nera alla cui guida c’era un ragazzo vestito bene, che si è rivolto al sindaco con un accento napoletano, “Mi ha apostrofato dicendomi: uè bella, cercavi di scappare? Non vedi che mi hai rotto lo specchietto? Quell’atteggiamento spavaldo mi ha subito dato fastidio, ma al tempo stesso mi ha fatto sentire in colpa. Io non stavo scappando, però è stato bravo e ha giocato sulle mie suggestioni. Così ci siamo fermati. Lui ha parcheggiato su un posto per disabili. Siamo scesi e ho notato che il suo specchietto aveva il vetro rotto, mentre la scocca era intatta. Mi è sembrato strano, ma poi ho guardato il mio e ho notato che aveva un leggero graffio. Probabilmente l’avevo fatto in precedenza, ma in quel momento non sono riuscita a rimanere lucidissima”. E qui, l’attore consumato che c’era nel truffatore è andato in scena. “Io gli ho detto che potevamo fare la constatazione amichevole, ma lui mi ha incalzato, dicendomi che per uno specchietto non ne valeva la pena. Ha trafficato con il cellulare e ha trovato su un sito il costo. Erano 200 euro. Poi ha aggiunto che ero fortunata perché suo padre era un meccanico e la mano d’opera non l’avrei pagata. Bastava che l’avessi pagato subito, in quel momento. Io ho tergiversato e ho replicato che avrei preferito fare la constatazione amichevole”. E qui il truffatore, troppo sicuro di sé, ha compiuto un errore fatale, “Mi ha apostrofato con quel: uè bella. E la seconda volta non gliel'ho lasciata passare. Gli ho detto apertamente che io non ero bella, ma il sindaco di Pioltello e che il suo atteggiamento era troppo, diciamo, disinvolto. Ho iniziato ad avere sospetti e ho ribadito che volevo fare la constatazione amichevole. A quel punto lui ha accettato, ma ha aggiunto che prima avrebbe spostato la sua auto perché parcheggiata sul posto disabili. È salito, ha messo in moto ed è scappato”. In quel momento Cosciotti ha realizzato che era stata una potenziale vittima di un raggiro: “Con il suo modo di fare, facendomi sentire prima in colpa per averlo urtato e poi disonesta perché stavo cercando di fuggire, mi ha confuso. Non mi reputo una sprovveduta, eppure ci stavo cascando. Per questo voglio dire ai miei concittadini di prestare molta attenzione perché basta un attimo per diventare vittime di truffe del genere. Spero che il mio esempio possa essere di monito a tanti”. Il primo cittadino ha immediatamente chiamato la polizia locale, ha descritto auto e soggetto, ma i giri in zona della pattuglia non ha sortito alcun effetto.