02 Febbraio 2018

Attualmente sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati, a seguito dell’inchiesta sull’incidente ferroviario di giovedì scorso nel quale hanno perso la vita tre donne e altre 46 persone sono rimaste ferite. A inizio settimana gli avvisi di garanzia (atti dovuti, assicurano dalla procura) avevano riguardato Maurizio Gentile e Umberto Lebruto, rispettivamente amministratore delegato e direttore di produzione di Rfi, nonché Cinzia Farisè e Alberto Minoia, amministratore delegato e direttore operativo di Trenord. Mercoledì pomeriggio, invece, a finire sotto inchiesta sono stati Vincenzo Macello, Marco Albanesi, Andrea Guerini ed Ernesto Salvatore, che lavorano tutti nell’unità manutenzione di Rete ferroviaria italiana, responsabile della gestione della tratta. Inoltre gli uomini della Polfer hanno provveduto a compiere alcune perquisizioni nelle sedi di Rfi e Trenord.
Sono invece previsti per oggi, venerdì 2 febbraio, i primi accertamenti sul binario e sulla tavola di legno posizionata sotto il giunto all’altezza del punto incriminato. Una volta effettuate queste analisi si potrà iniziare a predisporre le operazioni per rimuovere la motrice e i cinque vagoni deragliati. Non sarà un lavoro semplice e nemmeno veloce. Anche perché si tratta comunque di “prove”. In particolare la terza carrozza, quella più danneggiata dove viaggiavano le donne che hanno perso la vita, dovrà essere segata e successivamente ricomposta in un hangar, dove proseguiranno le perizie. Attualmente la circolazione registra ogni giorno una serie di ritardi (pochissime corse cancellate) dovuti proprio al fatto che i binari occupati dal convoglio 10452 obbligano i treni a rallentare (se non a fermarsi).
Nel frattempo trapelano le prime indiscrezioni sulla reale causa del deragliamento. A quanto pare il pezzo di binario, lungo 23 centimetri e ritrovato a circa 20 metri dal suo originario posizionamento, potrebbe avere subito un lento e progressivo deterioramento fino al distacco avvenuto quando, la mattina di giovedì 25 gennaio, il treno  partito da Crema, destinazione Milano Garibaldi, c’è passato sopra. I periti dovranno però vagliare anche eventuali difetti del carrello del treno, perché non si esclude che la tragedia sia stata motivata da un concorso di cause.