La sede del Cse

L’area verde data ai bambini verrebbe tolta al Centro Socio Educativo

30 Gennaio 2015

l privato vince, il debole perde». È con un titolo conciso e diretto che l’associazione “Diversi da Chi?” ha deciso nei giorni scorsi di far rimbalzare dal Comune ai social network la sua protesta nei confronti della decisione presa dall’amministrazione comunale di dare in affitto all’asilo paritario Gorra il giardino presente dietro a Palazzo Opizzoni. Un’area, quest’ultima, che sarà destinata ai giochi e alle attività dei bambini in cambio di un affitto che dovrebbe aggirarsi intorno ai 1.760 euro l’anno. Niente di male, se non fosse che quello stesso giardino, per essere messo a disposizione dell’asilo, dovrà inevitabilmente essere tolto al centro per disabili. Ed è proprio questa la critica che l’associazione pioltellese muove nei confronti del Comune e che ha voluto mettere nero su bianco in una lettera consegnata nelle scorse settimane all’amministrazione comunale. In attesa di un’eventuale risposta, “Diversi da chi?” ha anche organizzato per questo sabato, 31 gennaio, presso il mercato settimanale un banchetto informativo per fare conoscere ai cittadini quello che sta accandendo e chiedere loro di partecipare alla protesta. «Una bella iniziativa per la collettività privata, peccato che quello spazio sia stato da tempo assegnato al Centro Socio Educativo  che si occupa della riabilitazione di persone disabili per fare attività di ortofloricultura con la finalità di vivere esperienze alternative al lavoro di assemblaggio e offrendo contatto con la natura» spiegano dall’associazione. Che, oltre ad avanzare critiche di fronte alla decisione e chiedere conto del perché l’amministrazione abbia intrapreso questa strada, vuole essere propositiva e ha già fornito delle alternative possibili: «Proprio vicino alla scuola c’è un campo incolto di proprietà della parrocchia. Non si potrebbe, ad esempio, pensare a quello per dare ai bambini uno spazio dove giocare e fare attività nel periodo della bella stagione? Lo chiediamo al Comune così come ai cittadini». 

Chiara Giaquinta