24 Settembre 2021

La sua candidatura si ipotizzava da tempo, ma è stata ufficializzata solo a maggio, quando alcune liste civiche e i partiti del centrodestra hanno annunciato che si sarebbero presentati alle elezioni compatti e agguerriti per sostenerlo. Alla sua prima esperienza politica, Claudio Fina difende il suo essere sempre stato impegnato attivamente per la sua città. 
Si vuole presentare? 
«Sono pioltellese dalla nascita, ho due figli, Vittoria di 24 anni ed Edoardo di 19, mia moglie si chiama Mariangela. Lavoro al Comune di Segrate dal 2001, sono responsabile del settore Edilizia privata e Attività produttive. Il mio impegno civico è sempre stato notevole, sono stato membro di un comitato di quartiere apartitico, poi presidente per una decina di anni del Consiglio di istituto scolastico Mattei/Di Vittorio, oggi presiedo l’associazione Basket Pioltello. Sono sempre stato al servizio della mia città e ritengo che l’impegno civico sia in qualche modo fare politica».
Cosa l’ha spinta a candidarsi?
«La richiesta della coalizione di centrodestra, con quella chiamata arrivata mentre ero in quarantena, subito dopo aver contratto il covid. È stata una telefonata inaspettata, ma è stato un onore sapere che le forze con cui ho sempre condiviso valori moderati stessero individuando in me la persona giusta a guidare una coalizione così estesa. Sono poi seguiti numerosi incontri, durante i quali ho conosciuto tutte le persone che mi stanno accompagnando in questo percorso: è stato un viaggio fatto con calma, ma contraddistinto da grande empatia. Per questo sono sceso in campo, per portare quei valori nella nostra città, per fare in modo che Pioltello torni a essere una città appetibile e vivibile». 
Ha citato l’ampia coalizione che la sostiene. Un vantaggio, ma non potrebbe essere anche un rischio se, per esempio, si andrà al ballottaggio e lei sarà uno dei candidati?
«Molti cittadini non sono contenti di quello che è stato fatto dall’amministrazione uscente, anche chi ha votato centrosinistra alle scorse elezioni. Ci  rivolgiamo a loro. Le proposte politiche non sono frutto di accordi fatti sottobanco, questi non sono nelle nostre corde. Noi vogliamo parlare ai cittadini con le nostre idee, per far capire che un’alternativa valida esiste ed è davvero possibile cambiare Pioltello». 
Quindi vi aspettate di vincere al primo turno? 
«La nostra è una proposta molto valida, che sono certo potrebbe permettere ai cittadini di fare considerazioni già al primo turno. La partita è aperta, ma sono convinto che il risultato potrebbe essere molto positivo». 
Cosa avrebbe potuto essere fatto meglio dalla giunta uscente? 
«Non c’è stata alcuna progettazione, nessuna visione della Pioltello del futuro, solo una gestione ordinaria della città. Sono state fatte scelte urbanistiche che porteranno enormi disagi senza nessun valore aggiunto alla cittadinanza. Sono stati realizzati depositi che movimentano camion e mezzi e non portano aumento di posti di lavoro. Il degrado è aumentato, per non parlare degli edifici dismessi: come è possibile che in 5 anni non si sia pensato, per esempio, a Villa Opizzoni o all’ex scuola di Limito, cosa ha impedito alla giunta di cercare di dialogare con Città metropolitana per l’ex caserma dei carabinieri? E in ultimo, negli ultimi tre mesi sono stati messi in campo lavori inenarrabili, corretti solo grazie al nostro intervento». 
Dunque punta il dito in special modo sulla questione urbanistica? 
«Non solo. In queste settimane sto vivendo i quartieri in modo molto intenso e in tutti riscontro che manca legalità, rispetto delle regole e sicurezza. Questo perché non c’è stata alcuna programmazione degli interventi sul territorio. Pensiamo alla polizia locale: manca personale, mancano risorse importanti, per esempio per allargare il terzo turno anche ai mesi invernali o per istituire il vigile di quartiere. Ovunque ci sono disservizi causati dalla cattiva organizzazione della macchina comunale». 
Ci dice un suo pregio e un suo difetto? 
«Competenza e determinazione. E il difetto, ancora la determinazione, perché per agire è necessario a volte fare scelte impopolari, anche se sono convinto che se si è supportati dalla competenza si può arrivare comunque a esiti positivi». 
E pregi e difetti dei suoi avversari? 
«Il difetto di Ivonne Cosciotti è senza dubbio l’incompetenza, la non conoscenza della macchina comunale e il fatto che si dedichi al ruolo di sindaco part-time. Che non mi venga detto che non è vero, basta andare sull’amministrazione trasparente per vedere che ha redditi ulteriori da quelli che derivano dall’essere sindaco. Non si può essere sindaco part-time in una città come Pioltello. Invece, il difetto di Giampiero Dio...».
Scusi, la devo fermare: dimentica il pregio... 
«Ah, non avevo colto la domanda. Diciamo: fotogenica, in qualche occasione. Giampiero Dio, invece, non lo conosco in maniera approfondita, ma posso dire che è una persona che stimo, perché fa delle sue competenze la propria forza. E questo è il pregio. Il suo difetto, anche per lui, conoscere poco il funzionamento della macchina comunale». 
Perché i pioltellesi dovrebbero votarla? 
«Perché dopo 5 anni di malgoverno, Pioltello può tornare a essere una città in cui voler vivere. Una città che ha avuto un lento declino ed è indesiderata da chi, per esempio, deve comprare casa. Basta guardare il valore delle nostre abitazioni per rendersene conto: in 5 anni è sceso drasticamente, non per il mercato immobiliare, ma perché il nostro è un Comune in cui non si vuole venire a vivere e questo deve cambiare. Per farlo ci vuole qualcuno che conosca la macchina amministrativa e che abbia le qualità giuste per progettare prima di eseguire». 
Lunedì 4 ottobre alle ore 15 si chiuderanno i seggi. Alle 15.05, Claudio Fina cosa farà?
«Stapperò una bottiglia».