19 Giugno 2020

Lo scorso 9 novembre aveva incrociato un anziano nei corridoi sotterranei del San Raffaele e non aveva esitato un solo attimo ad accoltellarlo per sottrargli il portafoglio, contenente poco meno di 10 euro. Arrestato pochi minuti dopo, ieri è arrivata la sentenza: Antonio Cianci è stato condannato a 9 anni e 4 mesi. La vicenda aveva suscitato parecchio scalpore perché l’uomo aveva già un ergastolo sulla sua testa e si trovava fuori per un permesso premio concessogli dal Tribunale di Sorveglianza. Cianci, 61 anni, si trovava nel carcere di Bollate a seguito di un episodio risalente a ottobre 1979, quando a Melzo aveva sparato e ucciso tre carabinieri che l’avevano fermato per un normale controllo. Peraltro non era la prima volta. Cinque anni prima, a soli 15 anni, aveva freddato un metronotte, uno studente 29enne. La cosa clamorosa è che aveva sempre agito sempre senza un motivo, solo per uccidere. E a novembre è tornato in azione. Ha fermato un pensionato vicino al distributore delle bibite e l’ha rapinato. Insoddisfatto per lo scarso bottino l’ha accoltellato alla gola e si è allontanato. Venti minuti dopo la polizia l’ha fermato alla fermata di un autobus. Con lui aveva il portafoglio e il telefonino della vittima (operata d’urgenza e salvata per il rotto della cuffia) nonché il coltello ancora sporco di sangue. Cianci aveva un permesso premio di tre giorni per andare a trovare la sorella a Cernusco, ma a casa di lei non è mai arrivato.