L'Ice 62 è pronto al varo

Ma nelle barche a vela della neo azienda c’è molto made in via Pacinotti

14 Febbraio 2013

C’è un mercato che non conosce la crisi: quello del lusso. Per questo ci sono realtà che nonostante spread e borse non diano certezze nascono di questi tempi. È il caso dell’italianissima Ice Yachts, azienda con sede a Salvirola, nel cremasco, che ha visto la luce all’inizio dell’anno. Il cuore di questa società, lontana una quarantina di chilometri da Segrate, però, batte a San Felice. L’impresa nata sulle ceneri del famoso cantiere Yacht 2000 è amministrata da Marco Malgara, 40 anni, da dieci residente nel quartiere. Ma le barche a vela a sei zeri che la Ice Yachts sta lanciando sul mercato hanno anche molto altro di segratese. La componentistica arriva dalla storica ditta Osculati, e scafo e interni utilizzano resine e tecnologia studiate dalla Mates, entrambe aziende con casa in via Pacinotti nella zona industriale Marconi. Ad aprile è atteso il varo del primo veliero, un fast cruiser di 62 piedi (nella foto) che come recita il comunicato stampa di lancio è «dedicato agli armatori appassionati e competenti che cercano forti emozioni e divertimento al timone». «A Salvirola, paese con poco più di mille anime lontano dal mare e dai laghi» spiega Malgara che si è buttato in questa avventura dopo un recente passato nel settore della comunicazione e dell’automobilismo, «ci sono altri cantieri fiore all’occhiello della nautica italiana». E dall’imprenditore sanfelicino arriva la conferma che il mercato del lusso tira sempre. «Sopra determinati importi non si sono avuti cali» commenta. «Naturalmente i livelli dei prodotti devono essere assolutamente di qualità, all’avanguardia e ad altissima tecnologia come nel nostro caso. Poi ci vogliono serietà e concretezza». E alla Ice Yachts strizzano l’occhio già anche dall’estero. «Attualmente abbiamo cinque clienti che hanno scelto la nostra professionalità» conclude Malgara, «tre sono italiani e due oltre i confini del Paese, svizzeri e norvegesi». E se guardano in casa nostra per andare per mare i plurivincitori dell’America’s Cup e i vichinghi c’è di che sorridere.