I fumi che escono dalla Lucchini-Artoni (foto Matteo Benzoni)

Mentre dalla ciminiera continua a sbuffare la nube di fumo, dal Comune rassicurano e fanno sapere di aver chiesto nuove e più accurate indagini ad Arpa e Asl

27 Settembre 2012

La settimana d’avvicinamento alla manifestazione contro la Lucchini-Artoni, in programma questo sabato alle 10 davanti al municipio, si colora di giallo. Nella notte tra domenica e lunedì sono spariti alcuni volantini del Comitato cittadini non sudditi, coordinato dal grillino Paolo Vanoli, che annunciavano l’adunata di piazza. Strappati da mano ignota. «La manifestazione è del tutto pacifica e organizzata da gente comune per protestare contro i disagi e le conseguenze che le lavorazioni del bitumificio hanno sul territorio», commentano dal circolo locale di Sel. «Un’iniziativa per rivendicare il diritto alla salute, alla libertà di poter vivere nelle proprie case liberamente senza essere costretti a sigillarsi all’interno come dei reclusi. E per chiedere all’amministrazione e al sindaco, di mettere in campo ogni energia affinché questa azienda incompatibile con il tessuto urbano chiuda e si trasferisca altrove. La domanda allora sorge spontanea: chi ha paura di una manifestazione simile e ha strappato tutti i manifesti?». I nervi tra la gente restano a fior di pelle, perché la ciminiera di via Tiepolo continua a sbuffare inondando di puzza di gomma bruciata tutto il centro città. Fumi certamente maleodoranti che secondo le analisi effettuate fino ad ora dagli enti competenti, però, non sarebbero nocivi per la salute. Intanto i residenti della zona, che sperano di vedere scendere in campo al loro fianco anche il sindaco con la fascia al collo e tutti i consiglieri comunali senza bandiere di partito, continuano a segnalare al primo cittadino via mail e tramite la pagina Facebook del Comune la loro rabbia e frustrazione per questa situazione che coinvolge anche la scuola di via Modigliani. Scrive Maura Simonato riferendosi alle dichiarazioni di Alessandrini secondo il quale la manifestazione sarebbe strumentalizzata politicamente: «Se lo sarà è solo colpa dell’amministrazione comunale che lo ha permesso, lasciando intendere alla cittadinanza che rimetteva tutta la situazione nella decisione del Tar che autorizzava la produzione, lavandosene le mani. Nessuno ha mai informato i cittadini su cosa stava facendo il Comune per risolvere la situazione documentando le iniziative intraprese. Parteciperò alla manifestazione e mi piacerebbe che la politica restasse fuori dalla questione. Purtroppo però siamo governati da politici e quindi tutto viene visto come un attacco politico, sembra quasi che sia comodo fare le vittime per eludere le proprie responsabilità». «Sono sempre andata fiera del nostro paesino e ho sempre consigliato ai miei amici di venire qui ad abitare» scrive Sabrina Pagani. «Ma visti gli ultimi sviluppi che ci sono stati riguardo a questi odori e all’aria irrespirabile non mi sento più di indicare Segrate come ottimo posto dove poter crescere i propri figli». Dal municipio, intanto, nessuno si sbilancia rispetto alla manifestazione che si preannuncia partecipata e colorata. Non lo fa nemmeno l’assessore all’Ambiente Ferdinando Orrico che preferisce non commentare questa decisione «presa dai cittadini in maniere autonoma», ma ricorda ciò che l’amministrazione comunale sta facendo: «Abbiamo chiesto ad Arpa e Asl, unici enti preposti a fare questo tipo di certificazioni, di effettuare nuove analisi e di indagare anche sugli odori. In settimana sapremo come si muoveranno. La salute dei cittadini prima di tutto. E finora abbiamo sempre avuto rassicurazioni che i fumi non sono dannosi».