Il cogeneratore della Cogeser
31 Maggio 2013

Tra le aziende più in salute della Martesana c’è la Cogeser. Una holding pubblica che distribuisce gas a 46mila utenti del territorio. Non il solito carrozzone buco nero del denaro dei contribuenti, ma una società che fattura 54 milioni in grado lo scorso anno di distribuire 6 milioni di utili agli otto comuni soci che la compongono. Pioltello in primis, con il 32 per cento delle azioni, poi Melzo, Inzago, Vignate, Gorgonzola, Trucazzano, Bellinzago Lombardo e Liscate. Alla guida del gruppo, da tre anni e un po’, c’è il sanfelicino 53enne Cesare Lenisa. Fino al 31 dicembre 2012 presidente eletto del consiglio d’amministrazione, da 5 mesi in proroga (probabilmente fino a luglio) grazie ai decreti del governo Monti che hanno creato un caos burocratico e uno stallo legislativo nei cda delle aziende partecipate. Questi mesi in più, però, permetteranno a Lenisa di tagliare direttamente il nastro (questo sabato primo giugno dalle 16 al centro di un evento ribattezzato Eco Energy Fest) del nuovissimo impianto di cogenerazione realizzato dalla Cogeser a Pioltello, il primo di questo tipo in Martesana. Una struttura che dall’autunno scorso porta calore e acqua calda nelle case e negli edifici pubblici di Seggiano e denaro nelle casse della società che reimmette sul mercato l’energia prodotta. E un impianto-fotocopia lo si sta studiando anche per sostituire la vecchia centrale di San Felice. «Quello della Cogeser è il tipico esempio di una società pubblica gestita con criteri privatistici che la rendono efficiente» commenta Lenisa che dal 2010 è anche nella giunta direttiva della Confservizi Lombardia, ovvero l’associazione delle imprese e degli enti di gestione dei servizi pubblici locali della regione. «Con tanti ringraziamenti dei nostri soci che grazie agli utili possono finanziare i bilanci comunali tiratissimi senza tagliare i servizi. E parlo di denaro che serve per pagare i dipendenti municipali o le mense scolastiche. Alla fine del mio mandato lascio un’azienda in salute che ha aumentato il proprio fatturato e i propri investimenti». Ma anche la propria clientela grazie alle liberalizzazioni del mercato. «I nostri utenti non sono più solo quelli dei comuni soci dove ci occupiamo anche della distribuzione» continua Lenisa, «ma molti sono di Segrate, Cernusco e anche di Milano». Il sanfelicino è una vecchia conoscenza della politica segratese (fino al 2010 in consiglio comunale con Aria Nuova) e, inevitabilmente, il discorso finisce anche lì. Iscritto al Pd a Pioltello, bersaniano «per mancanza di alternative» e renziano «finché il sindaco di Firenze non parla di politica economica ultra liberal che non condivido». Possibile rivederla sulle scene locali? «Se ci fosse un progetto politico interessante sì. Ho maturato una grande esperienza in questi anni e potrei metterla al servizio della collettività. Al momento, però, non lo vedo. Aspetto fiducioso il congresso del partito. Certo è che anche a Segrate non c’è alternativa al centrodestra senza il Pd nonostante qualcuno pensi di poter intraprendere questa direzione».

Alessandro Ferrari