26 Ottobre 2018

La farmacia dell’Idroscalo sta per festeggiare il suo primo compleanno ed è già tempo di fare un bilancio. L’attività, aperta il 22 novembre 2017 dai dottori Luca Grande, Simona Maifrini e Francesca Tornatora, è in brevissimo tempo diventata un punto di riferimento non solo per gli abitanti di Novegro, ma anche per moltissime famiglie residenti nell’hinterland est di Milano.
«Tutti e tre veniamo dalla gestione di farmacie comunali del centro di Milano», racconta Grande, ripercorrendo la sua carriera professionale. «La nostra è un’esperienza pluridecennale, di collaborazione prima e di direzione poi, che ci ha portato ad aprire un’azienda privata qui a Segrate dopo aver vinto il concorso che assegnava questa sede. Se pensiamo a questi primi mesi non possiamo che essere soddisfatti, perché siamo riusciti a sviluppare subito un ottimo rapporto con l’abitato di Novegro e a conciliare l’attività svolta nel quartiere con quella rivolta alle decine di persone che passano di qua ogni giorno».
Trovandosi proprio alle porte di Milano, infatti, la farmacia dell’Idroscalo svolge un ruolo anomalo per questo tipo di impresa e si trova ad affrontare particolari contingenze. «Il lavoro che svolgiamo qui è molto diverso da quello che eravamo abituati a fare in centro», spiega il dottore. «Qui ci troviamo a interfacciarci con la classica clientela rionale e con tutte quelle persone che transitano per raggiungere la città dalla periferia. Questo ci ha portato ad adattarci imparando a gestire gli ordini e il magazzino in modo diverso perché, per rispondere alle esigenze di tutti, abbiamo la necessità di avere un assortimento particolarmente ampio e profondo in termini di quantità di pezzi. Non possiamo limitarci a lavorare sulle prenotazioni, insomma. Per quanto riguarda il tipo di prodotto, poi, ogni zona varia in base a tantissimi fattori che possono riguardare le scelte dei medici di base o la presenza commerciale nella zona di determinate case farmaceutiche». La sfida di aprire in una bretella come la circonvallazione dell’Idroscalo è stata quindi doppia e ha richiesto una versatilità che i tre soci hanno dimostrato ampiamente di avere. «Il nostro servizio è completo e molto ampio, anche in termini di orari», dichiara Grande. «Apriamo alle 8 e mezza del mattino e spesso prima delle 20 non riusciamo a chiudere proprio per soddisfare le esigenze di tutti. In più, in base alle normative vigenti, siamo spesso aperti anche il sabato e nei giorni festivi. Per quanto riguarda le prestazioni, invece, stiamo cercando di allargare il più possibile gli orizzonti. In questo senso vogliamo creare un centro per servizi quali la misurazione classica della pressione, il monitoraggio della stessa entro le 24 ore, i controlli della glicemia e del colesterolo, e l’elettrocardiogramma, tutto in collaborazione con una centrale di Genova dove c’è un reparto di cardiologia. Chiaramente noi non siamo dei medici, non refertiamo, ma possiamo fungere da operatori di collegamento tra il paziente e il medico». Ovviamente tutte queste attività sono da inquadrare nel contesto sociale di Novegro, quartiere periferico che spesso viene un po’ considerato dimenticato dalle istituzioni. «Abbiamo un buonissimo rapporto con tutti i residenti e i nostri clienti», precisa il dottore. «Svolgiamo il nostro mestiere con professionalità e fino a ora abbiamo sempre ricevuto massimo rispetto ed educazione. Bisogna però dire, senza far polemica, che delle problematiche qui ci sono e che a volte si ha davvero l’impressione che l’amministrazione abbia abbandonato questa frazione e che non intenda metterci nelle migliori condizioni per lavorare. Detto questo noi continueremo a impegnarci al massimo, mettendo in questa attività la passione e la determinazione che deve accomunare chiunque intenda svolgere questo importantissimo lavoro».
Mattia Rigodanza